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Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella (40° parte)

Nello stesso giorno ricevuto Pietro Giordano delegato straordinario della Regi Dogana di Puglia ricevette il memoriale infrascritto il giorno infrascritto predetto intimasse e notificasse il seguente ordine per accontentare il questo il Mag.co Giovanni Battista Visconti per notifica abilitata in fede.
Dell’Acqua Presedente tiene il fascicolo.
Il giorno 1/1/1759 in Ischitella
Il Mag.co Gio Batta Visconti di questa terra d’Ischitella dice vivere del suo di anni 40 in detta come detto per altro nel memoriale interrogativo e presentato di persona.
Nell’ordine di esso per riporre quello e far formare quel che ricorso e quello portato e mandato a presentare e quindi di tutto quello che dice per come quando dice le cose che in esso si conteneva contro di chi e per quale causa detto sig. disse la verità di questo fatto ed è come nel giorno del 15/8 convocato 1757 essendosi convocato pubblico parlamento in questa terra d’Ischitella mia patria per l’elezione del nuovo Governo fui eletto Sindaco di detta Università e preso il possesso dell’esercizio di detta mia carica dal giorno 1/9/1757 ed appresi nel mese di Novembre dello stesso anno essendone avuta notizia che veniva in questa terra d’Ischitella per abitarvi l’ill.re Marchese di Giuliano don Pasquale Pinto figlio dell’odierno Principe ,io che mi trovai Sindaco stimai nell’ora predetta di fargli un ottemperanza e lo andai a incontrare prossimo alla taverna di Giardinetto di là da Foggia quando si vuole andare a Napoli ,cosa che vi fu d’aggrado ad esso Marchese il quale giunto già in questa terra colla facoltà di amministrare e disporre delle cose di questo feudo e di quello vicino di Peschici ,stimai in ordinario del mio ufficio nell’arco di quei giorni ,che non per sviarne il preciso per la lunghezza di tempo di esporre da solo e solo per predetto Ill.re Marchese di Giuliano in una delle sue stanze del Palazzo le miserie di questa terra e specialmente dei poveri ed appresso in come era questa Università di più di centinaia cui motivo non essersi fatto il catasto-continua.

Giuseppe Laganella