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Ischitella/ Un processo al Visconti (42° parte).

Solo e solo nel di lui palazzo mi ordinò che avessi provato a quietare il popolo ed avessi fatta continuava l’esazione con la tassa a battaglione come per il passato avendo minacciato anche il castigo alle persone che l’avevano nella maniera descritta supportata ,se lo facevano altra volta e non ebbe riparo di dirmi che ,mi credeva motore di tale mossa,che faceva il popolo e come sopra e da solo mi minacciò di volermi perseguitare in fatti prossimi all’abitato e di questa terra essendovi la strada detta della costa situata discoscesa e con pietre mal composta per la quale si trafficava sempre con pericolo dei cittadini prima che fosse giunto in detta strada esso ill. re Marchese a spese dell’Università feci io fare un muro laterale alla strada predetta che corrispondeva a un vallone e fu resa tanto quanto commodava viaggiare senza pericolo e venuto poi l’ill. re Marchese in questa terra meditò di ridurre la strada predetta carrozzabile perché per quella medesima da questo abitato al lago di Varano circa sei miglia distante ,che è proprio dell’ Ill. re Marchese predetto onde si fece una tassa tra i cittadini più benestanti dai quali si contribuì carlini tre per ciascuno e fu esatta da Michele Paolino ,con essersi spesi ducati 40 che si levarono dalla tassa predetta predetta per l’accomodo di detta strada ,la quale non essendosi perfezionata secondo il suo desiderio di viaggiare nella carrozza e col calesse comodo che esso solo tiene in questa terra ,voleva che io a spese di detta Università l’avessi fatta perfezionare ed io gli risposi che non poteva disporre detto peculio dell’Università che in privilegio- continua.

Giuseppe Laganella