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S. Nicandro/ Vertenza Istmo, scatta il ricorso. Il Comune va contro la Regione. La denuncia della CNA provinciale: commessi altri abusi edilizi.

E’ di questi giorni la notizia che la giunta comunale di San Ni­candro Garganico ha deliberato di procedere in appello contro la decisione del commissario agli usi civici di Bari che chiudeva la secolare vertenza sulla definizio­ne dei confini tra l’Università di Sannicandro Garganico e il Feu­do di Lesina. E così si continua a mantenere in piedi un conten­zioso inutile a danno dei citta­dini, che ne sostengono i costi, del territorio e delle imprese.

La storia è nota ed è riferita all’esatta individuazione dei con­fini del feudo di Lesina effettuata da Biase Zurlo nell’attività di ripartizione dei diritti feudali. San Nicandro ritiene di essere stata usurpata e per questo ha dato corso ad un giudizio che sembra non finire mai.

«Come CNA – si legge in una nota dell’associazione di catego­ria – ribadiamo che il territorio, che è stato martoriato dall’atti­vità edilizia abusiva, ha bisogno di certezza del diritto e i cittadini, che potrebbero investire per re­cuperare quel territorio, hanno bisogno di certezza del diritto. Il rilancio economico dell’attività edilizia con il recupero dei fab­bricati, infrastrutturazione dell’area e la valorizzazione tu­ristica dell’area hanno bisogno di certezza del diritto. Chi lavora per creare incertezza del diritto lavora contro il territorio, contro le imprese ed i cittadini, per bloc­care ogni possibilità di rilancio e di sviluppo e di lavoro». La Cna va oltre . «Chiediamo per questo: al Comune di Lesina ed alla Regione Puglia di farsi parte attiva per portare ad ap­provazione il Pirt di Torre Mileto. Non è più accettabile che una parte del territorio del Co­mune di Lesina venga esclusa dalla pianificazione urbanistica e dalle politiche di recupero am­bientale solo perché qualcuno ha interesse nel mantenere in piedi un contenzioso secolare ed inu­tile. Che sia direttamente la Re­gione Puglia a farsi carico di que­sto problema visto che nell’area continuano a realizzarsi abusi edilizi ma che soprattutto è assai grave la crisi del comparto edi­lizio che invece può trovare forte incentivazione dalla possibilità di utilizzare le risorse pubbliche destinate al recupero del patri­monio edilizio esistente, il ter­ritorio ha bisogno di una classe dirigente che sappia assumersi le responsabilità e che non si ap­passioni al gioco dell’oca che ti riporta sempre alla casella di partenza anche quando si è in dirittura di arrivo».