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C’è profumo di salvezza per l’olio pugliese. L’Unione Europea avrebbe deciso lo stop ai dazi zero sulle esportazioni da parte della Tunisia.

Profumo di salvezza per l’olio pugliese. Secondo quanto ap­prendiamo da fonti ritenute atten­dibili, pare che l’Ue abbia deciso lo stop ai dazi zero per il prodotto tu­nisino che, nella campagna di commercializzazione 2017-2018, hanno consentito al Paese nordafricano di aumentare le esportazioni del 150% in volume e del 180% in valore. «Sulla nostra tavola vogliamo il nostro olio, non quello tunisino». Raffaele Fitto e Remo Semagiotto, europarlamentari dei Conser­vatori e Riformisti europei, dicono no alla proroga per altri due anni (2018-2019) di 35 tonnellate annue di olio africano e presentano un’in­terrogazione a Strasburgo. «Solo nei primi mesi, di quest’anno – scri­vono – secondo quanto riportato dal­le associazioni di categoria, il quan­titativo di olio tunisino esportato verso l’Ue è raddoppiato rispetto allo stesso «periodo del 2017. Con­siderando che il settore olivicolo europeo, e in particolare quello ita­liano, anche per gli effetti della Xylella Fastidiosa, è stato caratte­rizzato da basse rese». Nell’interrogazione gli europar­lamentari chiedono di sapere se un’eventuale proroga sarebbe tec­nicamente possibile o se rappresen­terebbe una violazione del princi­pio di eccezionalità». Inoltre, gli in­terroganti chiedono se non sia co­munque il caso di procedere, prima di qualsiasi nuova decisione, a una nuova e più approfondita valuta­zione di impatto che illustri gli ef­fetti delle nuove possibili misure sul mercato interno e sulle quota­zione dell’olio prodotto negli stati dell’Ue. Sulla questione martedì scorso fonti della Commissione europea hanno fatto sapere che nuovi con­tingenti a dazio zero per l’olio tu­nisino, semmai fossero accordati, farebbero parte di un mini-pacchet­to con concessioni reciproche che, comunque, non sarebbe finalizzato di qui alla fine dell’anno. Confagricoltura manifesta otti­mismo e parla già di «esclusione, da parte dell’Unione europea, della possibilità di concedere dazi zero all’olio tunisino». La confederazio­ne, nel ringraziare anche il mini­stro Gian Marco Centinaio per l’immediata attenzione data al caso, ricorda di aver scritto nelle scorse settimane ai rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee per una valutazione d’impatto preven­tiva sugli effetti che avrebbe avuto il rinnovo sulle esportazioni di olio. «Aumentare il contingente age­volato per l’olio importato dalla Tu­nisia potrebbe costituire un poten­ziale rischio per i produttori eu­ropei e in particolare per quelli ita­liani – rimarca Confagricoltura – in­fluenzando negativamente gli equi­libri del mercato interno Ue e le quotazioni dell’olio d’oliva».

Marco Mangano