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Tumore alla mammella/ Cittadinanza attiva e Asl insieme: “donne fate più controlli”. Finora bassa l’affluenza. Sotto osservazione la fascia di età 50-69 anni.

Prevenzione del tumore alla mammella: il servizio di screening dell’Asl è attivo dal gennaio 2017, ma ad un anno e mezzo di distanza i dati con­tinuano ad essere bassi. L’in­vito è rivolto alle donne dai 50 ai 69 anni ad effettuare una mammografia gratuita presso uno dei Centri di Senologia aziendali. Di qui la sinergia con Cittadinanzattiva – Tri­bunale per i diritti del malato, associazione già impegnata da tempo in un progetto di in­formazione e partecipazione civica a supporto dei programmi di screening oncolo­gici. «Asl Foggia e Cittadi­nanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato – informa l’Asl – hanno siglato un pro­tocollo d’intesa per la colla­borazione ed il supporto alla campagna di sensibilizzazio­ne della popolazione ai pro­grammi di screening per il cancro alla mammella, al co­lon retto ed alla cervice ute­rina con lo sviluppo di azioni positive finalizzate alla pre­venzione». Il protocollo ha co­me finalità la «condivisione di strategie che puntino, attra­verso il potenziamento della campagna di sensibilizzazio­ne sull’importanza della pre­venzione, a raggiungere una fascia sempre più larga di popolazione in modo da au­mentare l’adesione volontaria delle donne agli screening», affermano il direttore gene­rale dell’Azienda sanitaria lo­cale, Vito Piazzolla e il se­gretario regionale dell’asso­ciazione a tutela dei diritti dei cittadini Matteo Valentino che hanno firmato il proto­collo. «Per aumentare l’ade­sione – ha aggiunto Piazzolla – sono necessari interventi si­nergici che devono coinvol­gere i portatori di interesse presenti sul territorio provin­ciale in modo da raggiungere tutta la popolazione. Mi ri­ferisco, in particolare, alle persone che rischiano di non fruire dei programmi di scree­ning regionali a causa di dif­ficoltà nell’accesso ai servizi per ragioni, spesso, culturali o per una errata informazione relativa alla gratuità delle pre­stazioni, spesso ritenute, er­roneamente, a carico della persona». Secondo Piazzolla la campagna informativa promossa dall’Asl per l’adesione al programma di screening non è decollata «complice an­che il ritardo nell’avvio in Capitanata dei programma di screening del tumore della mammella, che l’attuale di­rezione generale sta tentando di sanare». In virtù del pro­tocollo Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato si impegna a diffondere messaggi informativi e formativi sull’importanza della preven­zione e sulla necessità di sot­toporsi agli screening onco­logi; la Asl tramite il Servizio Screening aziendale, si im­pegna a fornire all’associa­zione dati e informazioni recenti, eventuale materiale in­formativo e a favorire la col­laborazione delle reti dei re­ferenti screening oncologici. Gli organismi di partecipa­zione civica facenti parte del Comitato consultivo misto aziendale, infine, si impegna­no a collaborare con l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Asl alla stesura del piano di miglioramento. Saranno or­ganizzati, inoltre, dei focus group (con il coinvolgimento di cittadini e professionisti sanitari) che lavoreranno sul­la individuazione delle cause ostative all’adesione e sulla ricerca degli strumenti per favorire una più ampia par­tecipazione.