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Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella (159° parte)

Ricevuto nello stesso tempo e nello stesso luogo.

Leonardo Pignataro della città di Napoli al presente in questa terra d’Ischitella dice essere badante dell’Ill.re Marchese Giuliano di età sua d’anni 32 inteso come detto testimone come giuramento inteso ed espressamente sopra il presente interesse di prima.

Inteso come esso testimone sa se a Gio Batta Visconti fosse stata tolta qualche cosa d’oggi,da che,come e quando dove e cosa sia stata e per quale causa detto Sig. ritrovandomi a servitù dell’ Ill.re Marchese Giuliano in qualità di badante ,ed essendo il medesimo venuto in questa terra d’Ischitella da Napoli e siccome andai io con esso nel mese di Novembre dell’anno 1757 e quando fummo di là da Foggia venne ad incontraredetto Marchese Gio Batta Visconti di questa suddetta terra che in appresso seppe che si è fatto chiamare col tal nome per questa attenzione usata dal medesimo all’Ill.re Marchese cominciò a trattarlo con confidenza quale giunse a segno che continuamente vi scherzava e burlava se non erro verso la fine di Aprile o primi di Maggio dell’anno prossimo passato 1758 in una mattina,che non mi sovviene lo preciso per la lunghezza del tempo stando io scopando le stanze intesi alcuni voci di lite nella stanza e ove dormiva detto Ill.re Marchese ,che stava in letto prossimo ad alzarsi ,onde mosso dalla curiosità andai in detta stanza e trovai e udii ,che ridendo e scherzando il Mag.co Michele d’Avolio teneva afferrato dalla parte di dietro Gio Batta Visconti predetto ,e Tomaso Protano aiutante di camera di detto Ill.re Marchese gli levava le fibbie d’argento dalle scarpe colle altre dai calzoni ,ed io avendo già compreso ,che ciò seguiva per burla e cherzo che gli faceva fare detto Ill.re Marchese come aveva sempre soluto- Continua.

Giuseppe Laganella