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I volontari del 118: “pure noi vittime di caporalato”. Martedì la protesta in Consiglio Regionale.

«Siamo pure noi vittime di caporalato», dice un lavoratore al convegno delTUsb e subito scatta la solidarietà dei braccianti africani. Applausi scroscianti, lavoratori sulla stessa barca che si fanno forza l’un l’altro: «Siamo vittime di soprusi da parte dei nostri datori di lavoro – dice il portavoce dei soccorritori invitato a parlare – stiamo portando avanti una protesta durissima, per il nostro futuro e le nostre famiglie. I caporali sono le associazioni (di volontariato: ndr) che ci obbligano a turni di lavoro ed a stipendi che non sono regolamentati da alcuna normativa. Siamo in questa situazione da troppo tempo (sei anni: ndr), non ce la facciamo più. Ora è però arrivato il momento di dire basta, per fortuna il sindacato Usb è dalla nostra parte». I lavoratori del 118 chiedono la stabilizzazione del posto di lavoro: «Non comprendiamo perchè il nostro lavoro non debba essere regolamentato secondo le norme dell’impiego pubblico – ha sottolineato – il 25 settembre saremo in Consiglio regionale a reclamare i nostri diritti. La protesta continua, il sindacato è dalla nostra parte. Dobbiamo uscire da questa situazione di angoscia in cui le associazioni ci hanno cacciato. Ora o mai più».