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Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella (200° parte).

Ricevuto nello stesso luogo e nello stesso luogo.

Gio Batta Pizzarella di questa terra d’Ischitella dice fare il serviente della corte della medesima ,di età sua d’armi 50 circa come detto testimone con giuramento inteso ed espressamente sopra presente inteso di prima.

Inteso se esso testimone sa se a Francesco di Michele Basile di questa terra d’Ischitella fosse stata mai arrestata qualche mulo da chi, come quando dove d’ordine da chi e per quale causa detto Sig. re la verità che io so sopra di questo fatto ,che si domanda ,e come in uno dei giorni del mese di Ottobre del prossimo passato anno 1758 non sovvenendomi di preciso il preciso per la lunghezza del tempo 1758 ,trattenendomi avanti il palazzo baronale calò da sopra di quello Michele Paolino ,che allora faceva il mastrodatta di questa corte, e mi ordinò che avessi sequestrato il mulo a Francesco di Michele Basile di questa terra ,da fare ciò mi fossi unito col guardiano Pietro Cassa giudicando ,che vi fossi stato ,perché non era nel palazzo baronale, quando facemmo alla Chiesa Madre di questa terra lo incontrarono e il Michele Paolino dando anche ad esso Pietro l’ordine di arrestare detto mulo ,perché lo vide che stava scaricando la soma della legna che aveva portato avanti la casa del Mag.co Michele d’Avolio ,e quindi avendo io preso il cennato mulo di Francesco di Michele Basile per la capezza lo condussi coll’assistenza di detto guardiano nella stalla della pubblica osteria di questa terra ,che si teneva affittata dal quidam Giuseppe Montanaro a cui io lo consegnai ,né altro io so di questo ed è la verità in causa scientis.

Inteso dal costituito detto Sig.re il suddetto Pietro Cassa guardiano può deporre anche quanto di sopra. Continua

Per segno di croce.                       Dell’Acqua Presidente.

Giuseppe Laganella