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Tremiti/ Avviato col Ministero l’iter per allargare l’Area Marina protetta intorno alle Isole. Iniziativa del Comune con l’Ente Parco del Gargano e l’Istituto per la Ricerca Ambientale

Ha preso l’avvio alle Isole Tremiti l’iter per la riperimetrazione della riserva ma­rina protetta richiesta dal comune diomedeo del sindaco Antonio Fentini circa un anno fa. Al centro polifunzionale dell’isola di San Domino si sono ritrovati, attorno al tavolo per un serrato confronto, tre tecnici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che collabora con il Ministero dell’Ambiente, la di­rettrice facente funzioni dell’ente Parco del Gar­gano Carmela Strizzi (ente gestore dell’area ma­rina protetta) ed il sindaco Fentini. Il tavolo – allargato anche agli operatori turistici, i pe­scatori e a tutti coloro i quali hanno a che fare con la riserva marina – ha individuato il per­corso per giungere all’obiettivo finale. Va subito spiegato che la richiesta di riperimetrazione mira in sostanza ad ampliare l’attuale superficie dell’area marina protetta – che è di 1.466 ettari ed interessa un tratto di costa di 20.410 metri – allo scopo di favorire il ripopolamento dell’ambiente marino sottostante, minacciato dal passaggio delle imbarcazioni che praticano la pesca al tonno. Secondo le richieste del Comune, il nuovo confine dello specchio d’acqua allargato e sotto protezione dovrebbe “cadere” a tre miglia dalla costa. Il perché va ricercato nell’obiettivo da cogliere, ovvero “spingere”, oltre appunto le tre miglia, il passaggio, scomodo per l’equilibrio fragile dell’ecosistema, delle imbarcazioni che praticano appunto la pesca al tonno. L’iter è partito. Sarà lungo e tortuoso, ma l’esito do­vrebbe essere positivo. La riserva marina delle Tremiti, istituita con decreto ministeriale del 14 luglio 1989, interessa l’area costiera che circon­da le isole di San Domino, San Nicola, Caprara e Pianosa per tutto il tratto di mare compreso, in via di massima, fino a fondali di 70 metri. Dal 1995 sono entrate a far parte del Parco Nazionale del Gargano. La riserva è suddivisa in tre zone: A, B, C. Zona A è l’intera isola di Pianosa. Qui è vietata la balneazione e la navigazione, l’accesso e la sosta di barche può essere autorizzata dall’ente gestore per finalità scientifiche. E’ vie­tata anche qualsiasi forma di pesca. Zona B è l’area tra il faro di Punta Provvidenza e Punta Secca, fino all’isobata dei 70 metri di San Do­mino. Inoltre comprende, a Caprara, la zona che va da Cala Sorrentino allo scoglio Caciocavallo. Qui è vietata la pesca subacquea, sportiva e professionale, e la navigazione, tranne quella autorizzata dall’ente gestore. Le immersioni so­no consentite previo permesso delle autorità. Zona C è l’area restante di San Domino, di Ca­prara e tutta l’isola di San Nicola, dove, oltre alle immersioni, è consentita anche la pesca spor­tiva. Novità importante: con la nuova riperi­metrazione, cambierà anche l’attuale zonizza­zione stabilita all’epoca in base ai soli aspetti ambientali. La nuova “risentirà” invece anche degli aspetti socio economici, le cui informa­zioni opportunamente valutate dall’Ispra saran­no “girate” al ministero dell’Ambiente.

Francesco Trotta