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Un processo al Visconti nel 1758 a ischitella (222° parte).

Ricevuto nello stesso giorno e stesso luogo.

Francesco Antonio Salvadore di questa terra d’Ischitella dice fare il mulattiere d’età sua d’anni 22,in circa come detto testimone con giuramento inteso espressamente sopra il presente interesse di prima.

Inteso se esso testimone sa della mandria di pecore del Mag.co Gio Batta Visconti passato Sindaco di questa Università fossero stati mai presi animali,da chi,come,quando,dove,e che sorte di animali fossero stati detto Si.altro non so se in una mattina di giorno festivo ,essendo venute in questa terra d’Ischitella mia patria da quella di Peschici circa cinquanta persone vestite all’uso turco armate di scoppette ,portando anche il tamburro per accompagnare come intesi l’Ill.re Marchese di Giuliano in detta terra di Peschici, e se mal non erro segiii ciò verso la fine del mese di Aprile del prossimo passato anno 1758 ed in atto, che io mi trattenevo vicino la porta di questa terra e propriamente in quella che corrisponde alla parte detta il del Calvario ove stavano dette persone di Peschici per soddisfare la curiosità in osservarla mi chiamò il Mag.co Gio Batta Visconti ,che allora era Sindaco di predetta terra ,e mi comandò ,che fossi andato fino alla sua mandria ,che era sita a circa due miglia distante da questo abitato ,e quivi mi avessi fatto dare dal suo pastore Lionardo Pizzarella uno dei due castrati ,che vi erano,dicendomi ancora di averlo anche ordinato ad esso pastore.al quale effetto mi fece anche configurare da una di dette persone di Peschici un mulo .che avevano portato i pastori a cavallo del mulo predetto ,mi conferii nella mandria delle pecore del detto Sig. Gio Batta Visconti ,ed avendo fatto l’ambasciata al pastore Lionardo Pizzarelli ,questi immediatamente prese uno dei due- Continua.

Giuseppe Laganella