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Cagnano Varano/ Fuga dal Gargano interno i sindaci corrono ai ripari. Una due giorni di approfondimento per cercare soluzioni allo spopolamento.

Tutti attorno al capezzale delle aree interne del Gargano a rischio spopolamento. Un rischio che ha fatto scattare l’al­larme tra gli enti e gli attori pro­tagonisti del territorio, i quali – grazie all’opera di concertazione messa in campo dall’ente Parco Nazionale del Gargano che ha avviato tre anni fa l’attuale iter con il sì alla manife­stazione d’interesse del 2015 – si sono riuniti per una “due giorni” di studio (prima a Cagnano Varano e poi a Monte Sant’Angelo) allo scopo di in­dividuare e scovare ricette e soluzioni da far poi confluire nel piano di ri­lancio delle aree interne finanziato dal Ministero ed il cui atto conclusivo riguarda l’accordo di programma qua­dro.

“Bisogna invertire il trend negativo. E lo dico proprio io che sono il sindaco di un paese che in venti anni ha perso duemila abitanti passando da nove a settemila” rivela Claudio Costanzucci, sindaco di Cagnano Varano (Comune capofila del progetto) nonché vice pre­sidente ente Parco. “Siamo qui riuniti – ha poi aggiunto nella seconda giornata, quella con­clusiva di Monte Sant’Angelo – per individuare la strategia migliore allo scopo di ottimizzare le risorse dei fondi a disposizione”. Ampia la partecipazione – durante la due giorni – alla cosiddetta fase di scouting, ovvero di ascolto degli attori protagonisti del territorio, finalizzata proprio a raccogliere idee e proposte utili alla elaborazione del preliminare di strategia (che verrà poi sottoposto all’approvazione del comitato tecnico per le aree interne del dipartimento per le politiche di coesione della Pre­sidenza del Consiglio dei Ministri) propedeutico alla stesura della stra­tegia finale che determinerà le azioni da finanziare. Cinque invece i focus tematici al centro del dibattito: salute, istruzione, mobilità, connettività e sviluppo. Le attenzioni maggiori sono state river­sate sul tema della “salute”. Qui è emersa la necessità per esem­pio di puntare a ridurre il tasso di ospedalizzazione, di incrementare le percentuali dei cittadini che usufruiscono dei servizi di telemedicina, di diminuire i tempi di percorrenza e d’intervento verso i Ppi (punti di pri­mo intervento) o verso i presidi Dea (dipartimento di emergenza ur­genza e accettazione). Tra le possibili soluzioni ai problemi individuati – sempre sul tema “salute” – indicate le seguenti azioni: potenziamento dei Ppi dell’area con dotazioni tecnologiche e biomedicali, isti­tuzione dei PS (pronto soccorso) estivi h24 in stretto raccordo con la centrale operativa 118 e la istituzione di ambulatori spe­cialistici e innovativi. Si punta anche e soprattutto alla riduzione dei tempi tra la chiamata del soccorso e l’arrivo dei mezzi e ad incrementare il numero di persone che adottano stili di vita e di alimentazione sani. Va altresì ricordato che al progetto aderiscono ben dodici enti comunali: Cagnano Varano (Comune capofila), Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, Peschici, Vico e Vieste. L’iniziativa inoltre ha già avuto il riconoscimento da parte della Regione Puglia ed è confluita nella bozza di strategia dell’area interna “Gargano” approvata dal comitato tecnico per le aree interne (C.T.A.I.) del dipartimen­to per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il percorso quindi è ben avviato: va solo completato. I fondi cui attingere – va ricordato- sono quelli comunitari e quelli previsti dalla Legge di Stabilità, entrambi legati al piano nazionale di riforma (PNR) adottato per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo ed i servizi delle aree de­presse. Ora c’è anche il Gargano in­terno che va a fare compagnia ai Monti Dauni, area dove lo spopolamento pre­senta numeri drammatici.

Francesco Trotta