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Manfredonia/ E’ imminente la nomina del prossimo arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo.

Ogni giorno è utile quindi per conoscere il nome di chi è chiamato a raccogliere l’eredità di mons. Michele Castoro, spentosi dopo una lunga malattia il 5 maggio scorso e unanimemente compianto dai fedeli. Da circa sei mesi l’arcidiocesi non ha il proprio pastore è ed retta da un amministratore apostolico, mons. Luigi Renna, vescovo della vicina diocesi di Ce­rignola – Ascoli Satriano. Dopo la morte di Castoro, come prevede la procedura canonica, ci sono state le consultazioni da parte del nunzio apostolico in Italia con l’arcivescovo metropolita di Foggia – Bovino, con gli altri vescovi pugliesi e con membri del clero e dei fedeli laici. “La tema” dei candidati formata dalla nunziatura, dopo il vaglio della con­gregazione dei vescovi, è arrivata al Papa per la decisione finale e la nomina. Notevoli sono le qualità di un candidato all’episcopato: trentacinque anni, sacerdote da almeno cin­que, eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane, e inoltre dotato di tutte le altre qualità che lo rendono adatto a compiere l’ufficio. Deve aver conseguito la laurea dot­torale o almeno la licenza in Sacra Scrittura, teologia o diritto. Questa in sintesi la pro­cedura ordinaria prevista. Ma, soprattutto dal 2013 con Papa Francesco, accade non di rado che sia il Papa da solo a fare la scelta del nuovo vescovo, saltando la procedura e l’istruttoria effettuata dalla nunziatura e dal­la congregazione dei vescovi.

Ciò che può essere successo anche in questa occasione. Per quanto riguarda il nome, già da varie settimane ci sono state voci che identificavano in questo o in quello il nuovo probabile pastore. Sono stati fatti cosi i nomi dell’attuale vescovo di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo mons. Gerardo Antonazzo, pugliese di Supersano (Lecce) del vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, anche lui pugliese, di Bitonto. Ai nominativi di questi due vescovi e di altri vescovi attualmente a capo di diocesi si sono aggiunte indiscrezioni sulla possibile pro­mozione alla sede episcopale di Manfredonia di un sacerdote. Tra i nomi che si sono rincorsi anzitutto quello di don Carmine Arice, nato nel 1964 proprio a Manfredonia ma vissuto da sempre in Piemonte, attualmente “padre generale” della congregazione religiosa “Società dei sacerdoti di San Giu­seppe Benedetto Cottolengo”. Don Arice è direttore dell’Ufficio nazionale per la pa­storale della salute della Conferenza epi­scopale italiana dal 2012 e membro della Pontificia commissione per le attività del settore sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa dal 2016.

Se non sarà don Carmine Arice ad essere individuato come nuovo arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo (tra l’altro va considerato che è stato eletto su­periore dei “Cottolonghini” solo l’anno scor­so), potrebbe essere comunque sempre un sacerdote, e sempre proprio un religioso a capo di una congregazione religiosa, il pre­scelto da Papa Francesco.

Se, come tutto fa sembrare, la nomina papale per la sede cattedrale di Manfredonia cadrà su un sacerdote, l’eletto dovrà prima dell’insediamento nell’arcidiocesi ricevere la consacrazione episcopale. Ciò che potrebbe avvenire tra novembre e dicembre se non addirittura il 6 gennaio a San Pietro con consacrante principale lo stesso Papa Fran­cesco. Intanto nell’arcidiocesi si continua nella preghiera “pro eligendo episcopo”, per­ché il nuovo pastore “possa amare e go­vernare questa Chiesa secondo il Tuo cuore di Padre e sappia ascoltare e comprendere le attese e i bisogni di tutti i suoi figli”.

Francesco Bisceglia