In seguito alla delibera dell’Azienda sanitaria locale della provincia di Foggia, la n.1555, riguardante la procedura di selezione pubblica per l’affidamento annuale in convenzione delle postazioni del 118 ovvero 18 postazioni di autoambulanza ed 1 postazione di automedica, gli operatori della postazione di Mattinata, oltre ad esprimere perplessità e grande preoccupazione per un servizio pubblico che dovrà essere gestito ancora dalle Associazioni di volontariato in attesa che tutto il servizio traghetti nell’AREU, l’Azienda che gestirà il servizio su scala regionale, il prossimo 7 novembre, dalle ore 9, daranno vita a un presidio sotto la sede dell’Asl dove, confidando nel buon senso delle istituzioni, chiederanno a gran voce di essere internalizzati nella società in house.
Per gli operatori, è chiara la volontà da parte delle istituzioni di non internalizzare il servizio che resta affidato ad Associazioni la cui condotta è fortemente criticata dai dipendenti e non solo per il ritardo con cui vengono pagate le spettanze (attualmente in arretrato da agosto) con le immaginabili conseguenze sulle famiglie.
“Come mai – si domandano – l’Asl non attua una vigilanza più rigorosa trattandosi di risorse pubbliche? Se in un verbale sottoscritto tra le parti, alla presenza dell’organizzazione sindacale, l’Associazione che gestisce Mattinata lamentava problemi di natura tecnica/economica e per questi motivi prospettava riduzione dell’orario di lavoro o addirittura licenziamenti individuali, per quale ragione sta pensando a nuove assunzioni e nel contempo non paga gli stipendi arretrati?”
Gli operatori del 118 di Mattinata reiterano l’appello al Direttore Generale dell’Azienda sanitaria locale di Foggia e annunciano che il prossimo 7 novembre, dalle ore 9, col sostegno dell’Unione sindacale di Base – USB, ci sarà un presidio sotto la sede dell’Asl dove, confidando nel buon senso delle istituzioni, chiederanno ancora a gran voce di essere internalizzati nella società in house.
“La pubblicazione della delibera ha sancito di fatto che alla Asl (e pensiamo altresì a tutta la giunta regionale) non interessa ne’ la qualità del servizio ne’ la tranquillità dei lavoratori, perché altrimenti avrebbe dovuto chiudere definitivamente il rapporto con le associazioni di volontariato. Nel bando non abbiamo visto alcun riferimento all’esclusione di chi non ha rispettato i diritti e la dignità dei lavoratori e consideriamo inaccettabile – conclude Santo Mangia per il coordinamento provinciale USB – che siano stati stravolti gli elenchi dei lavoratori aventi diritto al passaggio (per la clausola di salvaguardia) prendendo per buone le comunicazioni fornite dalle Associazioni”.
Anna Maria Vitulano