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Un processo al Visconti a Ischitella nel 1758 (237° parte).

128 Lionardo Ventrella testimone espressamente da detto proseguimento depone la venuta delle persone da Peschici e armate e travestite da turchi, le lagnanze dell’Ill.re marchese per la mancanza della carne ,e che d’ordine del medesimo chiamò il Visconti e l’offerta di questi del castrato.

129 Lionardo Michele d’Errico e /

130 Pasquale Paolino /Guardiani depongono ciò è il Lionardo che d’ordine di Gio Batta Visconti si unì col Pasquale Valentino ,col quale contestualmente dicono di essersi conferiti in campagna per prendere gli agnelli dalle sue mandrie di Fran. o Antonio Ventrella ,Saverio Agricola Felice Caputo ,e Gio. Batta Visconti, e per essere tardi ne prese uno dalla mandria di Felice Caputo, e gli altri in quella del Visconti perché più prossima all’abitato ,e di averli il Lionardo portati a macellare colle lagnanza del Visconti. come si porta in rubrica.

132 Lionardo Pizzarelli pastore di Gio Batta Visconti depone di aver avuto l’ordine dal suo padrone di mandare il castrato ,e di dire ai guardiani incontrandoli per strada ,che avesse lasciato l’agnello in caso che ne prendevano dalla sua mandria ,cosa che adempì ,ma non fu eseguita dai guardiani predetti e mandò il castrato in Ischitella.

139 Felice Caputo testimone espressamente da esso proseguimento depone di aversi i guardiani presi un agnello dalla sua mandria ,ed altri tre da quella di Gio Batta Visconti , e di esserlo stato pagato dall’Ill.re Martchese in carlini 6.

135 Francesco Antonio Salvadore ,mulattiere testimone espressamente da esso proseguimento depone di essere andato d’ordine da Gio Batta Visconti a prendere il castrato dalla sua mandria ,e di averlo condotto in Ischitella e propriamente nel palazzo del Marchese.

Giuseppe Laganella