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Una deduzione fuochi dal 1640 al 1658 a Ischitella (31° parte).

E povera che non possiede cos’alcuna ,campa miseramente come da testi.

Ancora si vuole provare come Francesco Iacovello al n° 140 dice essere clerico ha vissuto sempre unitamente con Alfonso di Ruo suo cognato in una stessa casa ad un pane e vino ,ad uno fuoco senza divisione e separazione alcuna ,e quanto ha guagagnato con Francesco sempre l’ha posto in comune con detto Alfonsino che se n’è morto povero senza possedere cos’alcuna come da testi.

Ancora si vuole provare ,come Sipio Iannone al n°145 dice essere clerico da due anni prima se ne partì da Ischitella vagabondo a servizio d’altri e si trova in Cagnano dopo è andato in altri paesi ,ultimamente sta a servizio d’altri e Grazia sorella e Francesca Donatello madre non possiedono cos’alcuna,eccetto che una casa dove abita e una vigna che dedotti li pesi d’annui di ducati 6 non restano neanche dieci carlini annui come da testi. Ancora si vuole provare come Pietro Zerillo al n° 260 s’è fatto sacerdote e Antonio fratello minore ,il quale Antonio possiede cos’alcuna stante che detto Pietro li- Continua.

Giuseppe Laganella