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Ischitella/ Presentata l’opera postuma di Padre Ciro Cannarozzi su Giannone: PIETRO GIANNONE E I PUGLIESI.

A Ischitella tutti conoscono l’autorevolezza del compianto Padre Ciro Cannarozzi che nel corso della sua vita attraverso le sue numerose pubblicazioni contribuì a rendere nota la storia d’Ischitella, ma c’è qualche opera già pronta che non fece in tempo a pubblicarla. E’ il caso della presentazione della pubblicazione di ieri, che il nipote Mario Giuseppe d’Errico ha rintracciato presso l’editore a cui si era rivolta facendo sì che anche quest’ultima fosse resa nota.

Il libro è stato presentato presso la sala consiliare del Comune d’Ischitella e vi hanno partecipato il Prof. Rino Caputo, ischitellano di nascita, critico e storico della letteratura e docente presso l’Università Tor Vergata di Roma, il Prof. Sebastiano Valerio Ordinario di letteratura italiana presso l’Università di Foggia, padre Marto Villani, del Convento di San Matteo, il sindaco Carlo Guerra, la dr.ssa Maria Dionisio presedente della Pro loco d’Ischitella e pronipote della stesso padre Ciro Cannarozzi. Ha introdotto la serata il sindaco d’Ischitella con una breve intervento, sottolineando come sia importante la conoscenza di questo illustre figlio d’Ischitella.

Dopo i ringraziamenti di rito la dr.ssa Dionisio ha ricordato la figura del Cannarozzi che ha dedicato la propria vita alla ricerca della storia d’Ischitella e l’importanza del ritrovamento del manoscritto rinvenuta dal nipote d’Errico a cui va il merito di averla resa nota, proprio nell’anniversario della morte del Giannone: la citazione delle sue numerose opere e il rapporto del Giannone e il suo rapporto con i pugliesi che si evince nella sua ultima opera pubblicata postuma.

Ha preso la parola anche Mario D’Errico che ha riferito che l’opera pubblicata, non è integrale, ma senz’altro c’è un’altra parte che spera possa essere nota, nella speranza, che l’editore di Latina che già ha ceduto la prima parte possa donarla agli studiosi e agli ischitelliani.

E’ intervenuto poi Padre Mario Villani che pur non avendo conosciuto il Cannarozzi ha riferito di un incontro tra lo stesso e il Prof. Soccio di San Marco in Lamis. Lo ha conosciuto attraverso le sue opere e attraverso la citazione di altri due illustri frati d’Ischitella Padre Remigio de Cristofaro e padre Liberato Di Stolfo citati anche nel suo libro, “ Biografie ischitellane”. Anche se non è facile parlare di Giannone “ ha continuato, dalle sue opere si evince l’uomo attaccato alla propria terra. Nonchè l’iniziale formazione avuta proprio a Ischitella che ha contribuito ad aiutarlo nei momenti difficili. E ancora, rapporti con i pugliesi, non sempre idilliaci, con il fratello, e le vicissitudini della sua tormentata vita. E, ancora, Il prof. Caputo, che conobbe personalmente il Cannarozzi, per aver ricevuto da lui la prima comunione. Quest’ultimo ebbe sempre il merito di far conoscere agli ischitellani le sue opere. Nella sua ultima missiva traspare soprattutto il rapporto del Giannone con i pugliesi, lui che ischitellano di nascita aveva il padre di Cagnano e la madre di Peschici, si servì anche della sua professione che lo rese ricco, ricchezza che non venne conservata per i rapporti burrascosi con il fratello. In chiusura, il Prof. Sebastiano Valerio, ha tenuto a sottolineare, come nell’opera viene pure evidenziata la figura del figlio Giovanni, che risentì soprattutto delle sventure del padre, che litigò con lo zio e la zia a cui venne inizialmente affidato, ma che rimase sempre vicino al padre. Altra considerazione importante è quella che il Giannone attribuiva alla città di Napoli come capitale del regno e i rapporti con la provincia, sin dal periodo aragonese, che gli consentirono di contribuire a una ristrutturazione politica del regno e modernizzazione dello stesso. Ha poi sottolineato come il Giannone pur nelle peripezie dei suoi viaggi si sia sempre interessato alla storia della sua terra, anche quando si recò a Manfredonia. Rispolverò la storia di Giacoma Beccarini, rapita dai turchi, e delle varie storie umane degne di essere divulgate e ricostruite. In ultimo l’appello ripreso anche dal Prof. Valerio e dal Sindaco della volontà dello stesso Giannone e del Cannarozzi di divulgare alle nuove generazioni la storia del nostro passato con l’aiuto della scuola. La serata si è conclusa con un rinfresco offerto dall’amministrazione comunale d’Ischitella presente con il sindaco, l’assessore alla cultura Valeria di Sciglio e Mario De Cristofaro.

Giuseppe Laganella