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L’Olivicoltura colpita dalle gelate trova un alleato nella tecnologia. La OP “Olivei Dauni” chiama a raccolta gli esperti: come contrasteremo le avversità.

L’olivicoltura foggiana e pu­gliese nell’occhio del ciclone. Ma anche un momento di grande evoluzione per l’olivicoltura pugliese al centro del dibattito nazionale. I motivi sono ben presenti agli agri­coltori: le gelate del febbraio-mar­zo 2018 si teme possano aver ri­dimensionato il raccolto anche nei prossimi anni nell’areale a Sud della Capitanata. L’olivicoltura pe­rò è anche evoluzione tecnologica, grande risorsa per il mondo agri­colo grazie alle tecniche innova­tive presenti in questo settore e che preannunciano ulteriori no­vità di rilievo per l’intera filiera. Di questo si discuterà nel corso dell’evento conclusivo annuale delle attività progettuali della Op “Oliveti Dauni” di Confagricoltura Foggia, mercoledì 27 marzo dalle ore 17 nella sala Energia di palazzo Amgas. Un appuntamento ormai tradizionale nel quale l’or­ganizzazione di prodotto oltre a fornire informazioni utili ai pro­duttori sulle tecniche di coltiva­zione, fa anche il punto sull’annata olivicola in Capi­tanata. Sul tema “L’oli­vicoltura pugliese tra calamità natu­rali e tecnologie innovative per il suo sviluppo” in­terverranno relatori del mondo associazionistico, tecnici olivicoli, ricercatori e docenti universitari nonché il presidente della Op Oliveti dauni, Angelo Ippolito. «Fran­cesco Longo, tecnico senior della Op Oliveti Dauni – informa una nota – illustrerà le attività svolte nella prima annualità del triennio programmato di interventi infor­mativi, formativi e di assistenza tecnica agli operatori del settore ed altre importanti attività di­vulgative realizza­te dall’organizza­zione di produtto­ri». Due gli inter­venti di carattere scientifico: a Giu­seppe Lopriore, do­cente di Olivicol­tura del diparti­mento Scienze agrarie degli alimenti e dell’am­biente (Safe) dell’università di Foggia, il compito di «descrivere gli scenari attuali dell’olivicoltura pugliese e le possibili prospettive per la razionalizzazione e l’espan­sione delle superfici olivicole re­gionali, alla luce delle problema­tiche economiche e fitosanitarie che affliggono il settore a livello regionale». Alessandro Leone, professore associato dello stesso di­partimento Safe, illustrerà «l’at­tività di ricerca ed innovazione dell’Università dauna per miglio­rare il processo di estrazione dell’olio con l’impiego di ultra­suoni ad alta e bassa frequenza, microonde e campi elettrici pulsati con l’obiettivo di incrementare le rese di estrazione e, con testualmente, migliorare la qualità dell’olio». Le conclusioni sono affidate a presidente di Confagricoltura Foggià, Filippo Schiavone ed Donate Rossi componente di giunta nazionale di Confagricoltura.