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A Rodi Erasmus + key for innovative teaching

Dopo una settimana in Inglese sembra quasi rilassante tornare a parlare in Italiano. Noi dell’IISS “Mauro Del Giudice” di Rodi Garganico abbiamo ospitato sei colleghi dell’Unione Europea, tre provenienti dalla parte fiamminga del Belgio, che parlano una lingua molto simile all’olandese e tre della città di Navodari in Romania con cui condividiamo alcune parole della nostra comune etnia latina.

Abbiamo comunicato ovviamente in Inglese, spontaneamente diventato lingua veicolante per tutto il mondo. L’obiettivo di questo progetto Erasmus +, che è iniziato nel settembre 2017 e giungerà a termine con l’ultima mobilità di maggio a Navodari con un gruppo di studenti dall’Italia e dal Belgio, è stato quello di scambiarci buone pratiche di insegnamento, cioè metodologie per fare scuola in maniera innovativa ed efficace. Abbiamo lavorato sulla non-formal lesson, cioè sulla lezione diversa dallo standard, dalla vecchia lezione frontale: la lezione CLIL, cioè la lezione in inglese o francese in una disciplina non linguistica, oppure la lezione STEM (Science Technology Engineering and Mathematics) in cui gli alunni lavorano per problemi, ma anche le lezioni aperte all’inclusione, ai piani personalizzati, alle metodologie differenziate e facilitate con un workshop su “Inclusion in Italian Educational System” e le lezioni aperte alla formazione civica degli alunni per l’acquisizione di una Cittadinanza Europea Attiva con un workshop su “Active European Citizenship”.

Alle lezioni indoor si sono alternate lezioni outdoor. La settimana è iniziata con una giornata FAI in cui gli apprendisti Ciceroni del Corso CAT hanno rispolverato i vecchi copioni da tourist guides delle “Giornate FAI d’inverno” per presentare la bella città di Rodi, che in quel giorno di sole faceva sfoggio di tutta la sua magnificenza, dal Convento dei Cappuccini alle chiese del centro storico, al castello e al “vuccu’l” (parola non traducibile), fino al santuario della Madonna della Libera, esclusivamente in Inglese, con competenza quasi professionale. Molta curiosità ha suscitato la “Bingo prayer” così come l’abbiamo battezzata noi, una specie di tombola, presente in alcuni chiostri dei nostri conventi, da cui si estrae un numero a cui è associata una intenzione di preghiera.

The day after, in un ventosissimo pomeriggio di tramontana abbiamo cercato, riparati da un solido canneto frangivento, di dirigere lo sguardo verso i frutti della madre terra, in un antico giardino di agrumi dove i colleghi si sono divertiti a raccogliere con le proprie mani frutti che in genere vedono solo nei supermercati.

A Vico, nonostante il vento e il freddo, ci siamo addentrati ancor più nel nostro passato: la Chiesa di Santa Maria pura, il centro storico, il vicolo del bacio e i reperti archeologici esposti nella biblioteca.

Un’anteprima della visita guidata alla Necropoli di Monte Pucci, prevista per il giorno seguente; guida turistica l’architetto Michele Giglio, padre adottivo di questo meraviglioso sito, che offre in un percorso mozzafiato nella macchia mediterranea, tutti i profumi e le note misteriose di una terra antica e mai interamente scoperta. Tourist guide in inglese una alunna del nostro corso turismo. Splendido esempio di “Compito di realtà”. Come pure il giro guidato a Peschici, sempre ad opera di un alunno del turismo; ho sentito i colleghi mormorare “The pearl of Gargano” all’apparire di tutto quel bianco scintillante.

Ultima tappa San Giovanni Rotondo: il peggior tempo che ci potesse capitare, quasi nevicava, con la solita freddissima tramontana. Per fortuna non abbiamo desistito e Padre Pio ha premiato la nostra tenacia: una collega di quelle quasi “straniere” che ogni giorno affrontano le traversate “San Giovanni-Rodi Garganico” ci ha accolto in mezzo alla bufera e ci ha accompagnati, offrendoci una guida in inglese per il percorso interno dalla piccola vecchia chiesetta fino allo splendore degli ori nella cripta della chiesa nuova di Renzo Piano.

Grazie a tutti preside, colleghi e alunni per l’amicizia, il calore e la professionalità.

Good bye to Navodari

 

Lucia de Maio