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«Ultimo avamposto»/ Droga, blitz nel foggiano c’è pure un boss di Vieste (4)

Due clan di trafficanti di droga: uno con base a Foggia, alleanze su Vieste e che smerciava cocaina anche a Pescara e nella zona di Chieti; l’altro operativo tra Vieste e Peschici (e di cui avrebbe fatto parte anche il giovane viestano Omar Trotta assassinato nel suo ristorante il 27 luglio del 2017 nell’ambito della guerra di mafia locale) che avrebbe importato dall’Albania ingenti quantitativi di marijuana. Ipotizzano questo Dda e poliziotti nel blitz antidroga «Ultimo avampo¬sto», scattato all’alba di ieri con l’ar¬resto di 10 persone (5 in carcere, 5 ai domiciliari) tra capoluogo dauno (4), Manfredonia, Vieste, Pescara e Francavilla a Mare. L’accusa poggia su intercettazioni e una serie di sequestri di droga: 1700 chili di marijuana sul Gargano tra il marzo e giugno 2015; 300 grammi di hashish; nel corso delle indagini eseguiti una serie di arresti in flagranza. SONO 34 GLI INDAGATI Il gip di Bari Giovanni Anglana ha accolto parzialmente le richieste della Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha coordinato le indagini delle squadre mobili di Foggia e Bari e dei colleghi dello «Sco» di Roma (servizio centrale operativo). Il giudice ha firmato 10 ordinanze cautelari e rigettato la richiesta d’arresto per altri 17 indagati tra foggiani, garganici, abruzzesi, albanesi e romani: per 10 di loro ha ritenuto che non ci fossero sufficienti indizi di colpevolezza; per gli altri 7 ha concordato con l’accusa sull’esistenza di indizi, ma escluso la sussistenza di esigenze cautelari. Peraltro il gip ha ritenuto che per il primo presunto clan di trafficanti individuato da investigatori e pm (8 indagati accusati di aver importato marijuana dall’Albania) non ci siano elementi sufficienti a sostenere l’ac¬cusa. I 27 indagati complessivi dell’inchiesta sono accusati a vario titolo di traffico di marijuana e di cocaina (2 distinte organizzazioni); 31 episodi di spaccio per fatti avvenuti nel 2017 e primi mesi del 2018 tra Foggia, Gar-gano e Abruzzo trasportata da una serie di corrieri. E DOMICILIARI PER ALTRI 5 Il gip ha poi disposto gli arresti domiciliari per altri 5 indagati: si tratta di Wanda Campaniello, 33 anni di Foggia, accusata di alcuni episodi di spaccio ed anche di far parte del clan di trafficanti col compito di reperire e distribuire la cocaina destinata allo smercio al dettaglio; Ivan Ventura, 37 anni sempre del capoluogo dauno, accusato di un paio di episodi di spaccio; Antonio Balsamo, 36 anni di Manfredonia, coinvolto in un unico episodio; Andrea Scaglione, 25 anni di Pescara, che a sua volta risponde del più grave reato associativo, oltre a tre episodi di spaccio, in quanto sarebbe tra i finanziatori del gruppo e tra gli stabili destinatari della cocaina col compito di venderla al dettaglio sul mercato abruzzese; e infine Christian Serra, 43 anni di Francavilla a Mare: nel gennaio 2018 avrebbe ricevuto da De Filippo e la Campaniello due «panetti» di cocaina destinati ad essere smerciati in Abruzzo. CARCERE PER CINQUE Il gip ha disposto la detenzione in carcere per Luciano De Filippo -, 47 anni, di Foggia già coinvolto in passato in vicende di droga, attualmente agli arresti domiciliari per altre vicende; Alessandro Mastrorazio, 41 anni di Foggia; Claudio Iannoli, 43 anni di Vieste, ritenuto elemento di vertice del locale clan Perna, già detenuto dallo scorso agosto perché coinvolto nell’operazione «Agosto di fuoco» per traffico di droga su Vieste, contrassegnata da una decina di arresti; Gaetano Renegaldo, 40 anni di Manfredonia, a sua volta detenuto dal 4 novembre scorso sempre per l’operazione «Agosto di fuoco» e indicato in conferenza stampa come «persona vi¬cina al clan Libergolis» di Monte Sant’Angelo; e Stefano Caldarelli, 36 anni di Pescara. A questi cinque indagati la Dda contesta, oltre a vari singoli episodi di cessione di droga, il più grave reato di aver costituito e fatto parte di un’associazione per delinquere, strutturata gerarchicamente (De Filippo, Iannoli e Renegaldo sarebbero i capi; Mastrorazio è ritenuto il braccio destro di De Filippo) con base a Foggia, Vieste e Manfredonia e «articolazioni territoriali» anche in Abruzzo, dedita al traffico di cocaina. gazzettacapitanata