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Merino/ Il Santuario che nella veste bianca splende sempre di sole

Stiamo vivendo giornate che, pur se già passata la festa di Santa Maria, non ci fanno pensare affatto al  caldo vivo, tipico di maggio. Mentre attendiamo che il sole finalmente riscaldi il nostro territorio e le nostre spiagge, rimaniamo a pensare, forse con un po’ di nostalgia, ai ripetuti canti in onore di Santa Maria e ai tanti momenti di commozione che abbiamo vissuto insieme a coloro che hanno organizzato, insieme a noi, una festa ammirata e forse invidiata da tanti.

Sappiamo e capiamo i sacrifici che vengono fatti per tutta l’organizzazione cosi’ complessa, e a volte potrebbe sfuggirci qualcosa. Ed è successo che nei nostri ringraziamenti abbiamo involontariamente dimenticato il cuore pulsante della nostra festa, ovvero chi è sempre presente nel santuario di Merino che, nel suo bianco splendore, riflette il sole in tutte le contrade che sono li’ vicino.

Certamente la nostra Festa non potrebbe essere completa se non ci fosse qualcuno a preparare tutte le celebrazioni che si svolgono già a partire dal primo sabato del mese di marzo, per godere del “giorno dei giorni” che è il 9 maggio. Il santuario di Merino, i cui muri apparentemente fatti di pietre, hanno da nascondere lacrime, speranze, attese e preghiere di infinite generazioni, racchiude il suo tesoro fatto di storia, di tradizioni,e di magica atmosfera. Ma è grazie alla costante cura dell’attuale rettore, Don Giorgio Trotta (che in parte ha proseguito quello che Don Michele Ascoli aveva cominciato), e di tutta l’equipe che lo segue, che il santuario ora appare al fedele e al visitatore nella sua radicale bellezza. Non più una vetusta chiesa semi abbandonata per circa 9 mesi all’anno, come lo era un tempo, ma una chiesa  (elevata alla dignità di santuario diocesano grazie all’interessamento di Monsignor Domenico D’Ambrosio circa dieci anni fa) che nella quiete di una natura sempre lussureggiante eleva quotidianamente le lodi a Maria. Auguriamo che questo angolo possa sfidare ancora le insidie verso la fede, ma certamente dalle rovine di una antica Merinum nulla potrà sfidare il materno intervento di Santa Maria di Merino.

                                      

IL COMITATO FESTIVITA’ SANTA MARIA DI MERINO