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Arrestati due cugini per il tentato omicidio di Raduano. “Progettavano una strage” (2)

Sarebbero i due cugini Iannoli, entrambi già detenuti, i presunti responsabili del tentato omicidio del boss di Vieste Marco Raduano, detto Pallone, 35 anni, ferito in un attentato il 21 marzo del 2018. Ieri agenti del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre mobili di Bari e Foggia ed i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno arrestato Claudio e Giovanni Iannoli, rispettivamente di 43 e 33 anni, entrambi appartenenti al gruppo criminale già capeggiato da Girolamo Perna, morto lo scorso 26 aprile a seguito di un agguato di chiaro stampo mafioso. Sono considerati elementi di spicco della organizzazione criminale e si trovano attualmente nel carcere di Terni, il primo, e in quello di Siracusa il secondo, a seguito dell’operazione ‘Agosto di Fuoco’ eseguita dalla Polizia di Stato ad agosto 2018. L’operazione, denominata ‘Scacco al re’, è il risultato di una indagine, protrattasi per oltre un anno, condotta dai reparti investigativi di carabinieri e polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari (Direzione Distrettuale Antimafia). L’attentato fu messo a segno verso le 20, in contrada Scialara di Vieste. Sul posto i carabinieri trovarono Raduano per terra raggiunto da più colpi di arma da fuoco in parti non vitali del corpo. L’uomo, all’epoca sorvegliato speciale, venne trasportato all’Ospedale di San Giovanni Rotondo. Attualmente è detenuto nel carcere di Nuoro a seguito dell’operazione che i carabinieri, ad agosto dell’anno scorso, hanno effettuato nei confronti di gran parte del suo gruppo criminale. Raduano risulta della fazione di Vieste della mafia garganica in contrapposizione aperta con il clan di cui fanno parte i cugini Iannoli, riconducibile alla figura del defunto Girolamo Perna. I due gruppi sono nati a seguito della spaccatura interna al gruppo che fino al gennaio del 2015 era capeggiato da Angelo Notarangelo. A seguito del suo omicidio, avvenuto il 26 gennaio di quell’anno, si sono poi create due fazioni contrapposte che ha dato origine alla faida ancora in corso che sta insanguinando la cittadina di Vieste. Dal 2015 ad oggi, infatti, sono stati ben 9 gli omicidi, oltre a svariati tentativi di omicidio ai danni di vari esponenti dell’una e dell’altra consorteria criminale, in una sequenza di ‘botta e risposta’. L’agguato del 21 marzo 2018 è il secondo della sequenza dei tre ‘delitti del 21 marzo’ ed anche il secondo ad aver già avuto una decisa risposta dello Stato. Lo scorso 17 aprile, infatti, i carabinieri hanno arrestato Matteo Lombardi, il ‘carpinese’, per l’omicidio di Giuseppe Silvestri, avvenuto a Monte Sant’Angelo nella prima mattinata 21 marzo del 2017. Questa operazione segue l’arresto di Massimo Perdonò, elemento di spicco della ‘batteria’ mafiosa ‘Moretti-Pellegrino- Lanza’, avvenuto nell’ambito di un’indagine congiunta con la Polizia di Stato, responsabile del tentato omicidio ai danni di Giovanni Caterino. Gli investigatori sono ora impegnati a dare un nome ai responsabili dell’ultimo omicidio della terna, quello di Francesco Pio Gentile, commesso a Mattinata, appunto, il 21 marzo scorso.