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Popolari in Regione Puglia/ Parco: “Non serve manager multilingue ma presidente rappresentativo del territorio”

Tre anni di attesa per mettere da parte le giuste aspettative del Gargano e procedere a una nomina dall’alto, con i pentastellati a fare ancora una volta da comparsa.

Il palazzo ha seppellito il cittadino garganico e i suoi amministratori, chiamati a ingoiare una nomina di parte, non condivisa con il territorio.

Il Parco del Gargano avrà un nuovo presidente, ma quale prezzo pagheranno i garganici, vilipesi nelle loro legittime aspettative e mortificati nelle loro ambizioni, svenduti a una logica spartitoria che richiama il peggio della prima repubblica.

Serviva una svolta. Libera da condizionamenti e da inciuci, capace di essere ampiamente rappresentativa del Gargano. Un presidente a conoscenza di tutti i problemi che attanagliano il Promontorio e l’area protetta del Parco.

Non serviva un manager multilingue, ma un presidente che parla una lingua sola: quella di un territorio che è stanco di subire scelte e di accogliere soluzioni nate lontane dal Gargano e per questo controproducenti per lo sviluppo del territorio.