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Manfredonia/ Oasi Lago Salso, è necessaria una svolta del Parco del Gargano

L’incendio che, tra il pomeriggio e la notte del 29 settembre scorso, ha mandato in cenere diversi ettari coperti da campi incolti e macchia mediterranea a confine con l’Oasi Lago Salso non ha interessato l’area protetta come invece era suc­cesso due settimane prima quando le fiamme hanno raso al suolo ben 47 ettari di campagna all’interno del perimetro. L’innesco, anche in questo secondo caso, dovrebbe essere di natura dolosa. I motivi, però, potrebbero es­sere diversi. Il rogo che ha distrutto i campi esterni all’Oasi potrebbe rispondere (è solo un’ipo­tesi) all’esigenza di liberare la campagna da tutta la sterpaglia e favorire la nascita di nuova erba per gli animali al pascolo, poiché nella zona insistono diversi allevamenti. Più difficile da capire le ragioni che possono aver spinto uno o più piromani ad agire nell’area protetta dove la vegetazione non viene più curata da anni. Quello di metà settembre ha fatto seguito ad un altro in­cendio risalente al mese di febbraio, in se­guito al quale il Wwf di Foggia aveva sol­lecitato il Parco nazionale del Gargano (al­lora retto dal facente funzione) a mettere in campo interventi per la ripresa delle attività. In seguito alla ricomposizione dell’assetto della società mista pubblico privata che ge­stisce l’Oasi Lago Salso da cui prende essa stessa il nome, e della intera cessione delle quote detenute dal Comune di Manfredonia (86%) in favore del Parco, quest’ultimo è passato a detenerne il 96 % con il restante 4 % in mano al Centro studi naturalistici di Fog­gia (partecipazione privata). Un passaggio che non ha giovato in alcun modo all’area naturalistica protetta che ver­sa in un grave stato di abbandono. Di ben altri propositi è armato, fortuna­tamente e auspicabilmente, il nuovo presi­dente, Pasquale Pazienza, che ha incontrato sul posto il parlamentare sipontino Antonio Tasso, anche lui recatosi all’Oasi per­ché interessato a ricevere informa­zioni sull’incendio e sui danni da esso provocati. Nell’occasione l’on.Tasso ha dialogato con il personale della postazione di avvistamento e antin­cendio dell’Arif che opera a Lago Sal­so e che nulla hanno potuto fare nei più recenti incendi poiché, strano a dirsi, sono divampati in orari in cui la squadra non è in servizio. Ha le idee già abbastanza chiare, sul da farsi, il neo presidente Pazien­za, consapevole delle enormi poten­zialità che esprime questa bellissima zona umida caratterizzata dalla pre­senza di palude permanente con can­neto, pascoli e prati allagati tempo­ranei, crocevia nelle migrazioni di aironi, fenicotteri e altre specie di volatili, area elet­tiva per la nidificazione delle cicogne. Potenzialità che anni addietro sono state testate con i primi lusinghieri risultati in termini di visibilità e attrazione turistica: «In queste condizioni – ha dichiarato il par­lamentare dopo un ampio giro di ricogni­zione – non è facile pensare ad una rinascita, ma mi piace essere ottimista e credere in un miracolo possibile».

Anna Maria Vitulano