Il cielo finanziario del Comune di Manfredonia non accenna a rischiararsi. A provocare altri brividi sinistri è il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2018 del Comune approvato dal commissario straordinario Vittorio Piscitelli.
I numeri esposti sono impressionanti: confermano e denunciano quanto e come sia stata mal amministrata la città in questi ultimi anni come del resto ampiamente verificato dalla Corte dei conti. Sinteticamente: il fondo cassa è pari azero; l’anticipazione di Tesoreria non rimborsata ammonta ad euro 1.758.640,00; il conto economico si chiude con un risultato negativo di esercizio di euro 15.991.311,67; il patrimonio netto presenta una consistenza di euro 22.262.627,47.
Il conto del bilancio dell’esercizio 2018 si chiude con un disavanzo di amministrazione di euro 31.599.464,57. Numeri che attestano inequivocabilmente una situazione finanziaria ben lontana da quel risanamento dei conti comunali che si sperava di realizzare con il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Manfredonia giudicato peraltro “velleitario” dalla stessa Corte di conti.
I fatti stanno dando ragione a questa previsione. Il disavanzo di amministrazione anziché diminuire è aumentato e, come hanno sostenuto in consiglio comunale e continuano a sostenere gli ex consiglieri comunali di opposizione, molto verosimilmente dovrà crescere. Il che porta inesorabilmente a rendere sempre più concreta l’ombra del dissesto finanziario del comune. L’eredità della passata amministrazione. Il documento illustrativo della gestione e dei fatti di rilievo verificatisi e dunque i criteri di valutazione del bilancio allegato al rendiconto, è oltremodo illuminante.
Tra le altre notazioni evidenziate: le principali variazioni alle previsioni finanziarie; l’elenco, analitico delle quote vincolate e accantonate al 31 dicembre dell’esercizio precedente; le ragioni della persistenza dei residui con anzianità superiore ai cinque anni e di maggiore consistenza, nonché sulla fondatezza degli stessi; gli esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e le società controllate e partecipate; l’elenco delle garanzie principali o sussidiarie prestate dall’ente a favore di enti e di altri soggetti ai sensi delle leggi vigenti, con l’indicazione delle eventuali richieste di escussione nei confronti dell’ente; l’elenco descrittivo dei beni appartenenti al patrimonio immobiliare dell’ente alla data di chiusura dell’esercizio cui il conto si riferisce, con l’indicazione delle rispettive destinazioni e degli eventuali proventi da essi prodotti.
Il commissario straordinario ricordando come il 17 marzo 2019 il consiglio comunale ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Manfredonia, rileva come “il conto della gestione reso dal Tesoriere comunale, debitamente sottoscritto, risulta parificato solo ai fini delle entrate e delle spese in termini di riscossione e pagamenti e non anche per competenza e residui”.
Michele Apollonio