Non lo ha detto apertamente ma il senso delle parole del capo della Procura della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro al convegno dei Rotary a Foggia, è stato chiaro e deciso sulla necessità di rivedere l’assetto degli uffici giudiziari in provincia di Foggia. Il progetto tratteggiato dal Procuratore capo Vaccaro, oltre alla già istituita DDA, prevede una Corte d’appello, il Tar, il Tribunale dei minori, altre due Procure oltre quella di Foggia con riferimento una al Gargano, l’altra al Basso Tavoliere, e soprattutto presidi giudiziari a Lucerà, San Severo, Manfredonia, Cerignola e Trinitapoli.
Una esigenza suffragata dalla situazione oggettiva del circondario di Foggia oltre che esteso (più di sette mila chilometri quadrati) caratterizzato da situazioni socio-economiche precarie e disagiate e nel quale si è sviluppata e radicata una criminalità che le cronache dicono tra le più feroci tant’è che è stata opportunamente irrobustita la presenza di forze dell’ordine specialistiche. Ma non solo la criminalità organizzata, anche purtroppo quella derivata che ha invaso e condizionato gli apparati politici-istituzionali. Lo scioglimento di ben quattro comuni per mafia, tra cui Manfredonia, è la devastante testimonianza di quanto il degrado morale e legale con pesanti ricadute sull’economia, sia precipitato ai minimi termini.
L’analisi del Procuratore Capo Vaccaro è stata pertanto accolta con speranzoso compiacimento negli ambienti del foro sipontino i cui esponenti richiamano con amarezza l’opposizione che manifestarono con vibrate proteste, alla soppressione della sezione staccata di Manfredonia del Tribunale di Foggia nell’ambito della deprecata riforma geografica giudiziaria del 2012 attuata dall’allora ministro alla giustizia del governo Monti, Paola Severino. Gli uffici allocati nel palazzo appositamente costruito in zona Acqua di Cristo, furono svuotati’di tutto e trasferiti a Foggia il 2 settembre 2013.
Fu quello un grave errore oggi attestato dalle parole del procuratore Vaccaro e da tutta una situazione di criminalità e malaffare diffusa al limite dell’emergenza. Quello che doveva essere un intervento per razionalizzare l’esercizio della giustizia e mitigarne i costi, si è rivelato un fallimento solenne sotto tutti i punti di vista. Presso la sede di Manfredonia venivano trattate cause civili e penali riguardanti anche i minori.
Grande rilievo mediatico ebbero, tra gli altri, i processi alla mafia garganica e per l’inquinamento dello stabilimento Enichem. Ma l’aspetto che più di ogni altro la comunità ha avvertito è stata la plateale smobilitazione di un autorevole presidio della legalità, di una istituzione che rappresentava la Legge.
Michele Apollonio