«La Puglia è diventata una “zona rossa” dal punto di vista turistico. E il turismo traina l’economia della regione». Michele Salomone, coordinatore del gruppo Tecnico Turismo di Confindustria non vuol essere catastrofista: «Ci ha già pensato l’informazione», ma lo scenario economico del settore è disastroso: «Pensi agli alberghi a tre stelle che lavoravano con le gite scolastiche, le disdette li hanno messi in ginocchio. Il turismo d’affari, un altro esempio, è in enormi difficoltà».
Presente e futuro. Poco rassicuranti se Maddalena Milone, imprenditrice del settore eventi e presidente nazionale dell’Mpi (Meeting Professionals International), la più grande associazione di professionisti dell’industria dei convegni, dichiara senza giri di parole: «A luglio è in programma a Bari un grosso convegno internazionale. I partecipanti ci scrivono e sono preoccupati. Non stanno acquistando i biglietti aerei per venire in Puglia. Se quell’evento dovesse saltare il danno ammonterebbe a 250 mila euro».
Confindustria, insieme alla Regione e alle altre istituzioni interessate, sta facendo pressing sul governo e la strategia si muove su una serie di direttrici: posticipare di un anno, senza sanzioni, il versamento dei contributi previdenziali e delle imposte almeno per aliquote regionali e comunali; strumenti straordinari come un fondo per gli ammortizzatori sociali, anche ricorrendo a risorse dell’Unione Europea; strumenti di agevolazione dell’accesso al credito.
Ci sono anche proposte di misure da applicare quando sarà superata l’emergenza: una campagna promozionale per le vacanze in Puglia, il sostegno alle spese di viaggio con voucher da spendere nella regione per chi voglia trascorrere le vacanze in Puglia quest’anno, il potenziamento del servizio trasporti regionale al fine di contrastare la crisi del settore turistico.
«Quando si ha a che fare con la paura non ci sono argomenti che tengano» spiega Oronzo Scelzi, titolare di un’agenzia di viaggi. «Ieri abbiamo cancellato 5 posti per l’India, abbiamo un calo del 90 per cento delle prenotazioni, le vacanze pasquali sono bruciate, una crociera che dovrebbe partire a breve è a rischio, bloccati viaggi per il Giappone e il Vietnam. Il mancato fatturato si aggira sui 170 mila euro. Servono contributi alle aziende almeno fino a metà aprile quando speriamo di ripartire altrimenti il rischio chiusura è altissimo. Facciamo un piccolo conto: a Bari ci sono cento agenzie di viaggi. Una decina, le più grandi, prova a resistere, ma le altre 90 tremano e i rischi di desertificazione del settore sono altissimi».
Fulvio Colucci
gazzettamezzogiorno