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Vico/ Dal PARCO 85mila euro per valorizzare e riqualificare il Centro Storico. Gli interventi interesseranno due accessi al Borgo Antico e c’è chi rimpiange la stagione (finita male) di GAE AULENTI

Tra le realtà della provincia di Foggia si raccoglie anche quella di Vico del Gar­gano, che fa parte del Parco Naziona­le del Gargano e della Comunità Montana del Gargano ed è tra i “Borghi più belli d’Ita­lia”. Il piccolo paese scaturisce in un punto strategico, a metà strada tra la Foresta Um­bra e il mare, dove il tempo sembra essersi fermato come in una fotografia. L’origine di Vico, secondo alcuni, sarebbe l’antica Gar­gano fondata da Diomede.

Per la storia, il paese nasce nel 970, quando il capo dei mer­cenari Slavi, scacciando i Saraceni per con­to dei Bizantini, ottiene la proprietà delle ter­re liberate. Nel XI secolo i Normanni conqui­starono il Gargano e costruirono qui una pri­ma fortezza, castello che sarà poi ampliato da Federico II di Svevia nel 1240. L’opera umana a Vico del Gargano è nota e ben pre­sente fin da tempi antichi, ancora oggi infat­ti il Comune in provincia di Foggia porta i se­gni di una storia che non è stata dimenticata.

Uno dei maggiori simboli del paese è il Ca­stello, simbolo proprio della civiltà medieva­le, di cui resta un torrione cilindrico e alcune camere con volta a crociera ogivale. Attorno si diramano le abitazioni del centro, circon­date da una muragliata caratterizzata da 22 torri circolari e quadrate.

Il Comune di Vico del Gargano opta per un nuovo progetto di riqualificazione del centro storico, per migliorare la fruibilità dello stes­so. Per raggiungere questo obiettivo c’è una determina dirigenziale n.84, datata 5 marzo 2020, del Parco del Gargano, in cui si legge che “il Comune di Vico del Gargano ha av­viato da alcuni anni una serie di proposte progettuali nell’ambito del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale, culturale e delle aree urbane degradate di cui al DPCM 6 giugno 2017, nel rispetto di tale normativa il Comune di Vico ha individuato quale area di intervento il centro storico”.

“C’è la riqualificazione di alcuni accessi del centro storico – spiega a l’Attacco il Sinda­co Michele Sementino – Ci sono due in­gressi interessati, quello esterno che co­steggia il centro storico a via Casale, due ac­cessi che vanno riqualificati, uno per i diver­samente abili e l’altro per messa in sicurez­za. Un altro riguarda la scalinata di Palazzo Caracciolo”.

La proposta di intervento prevede infatti la sistemazione di due percorsi pedonali che mettono in stretto rapporto la via di cinta del centro storico con Largo del Conte, area in­teressata dalla maggior parte delle manifestazioni culturali. Si legge ancora: “la proposta prevede il miglioramento della pavimentazione esistente attraverso l’uso pietra calcarea locale, l’eliminazione degli ostacoli e delle barriere architettoniche, au­mento della sicurezza dei percorsi e degli spazi più interni del centro storico”.

Il Comune di Vico del Gargano ha richiesto e ottenuto un contributo pari a 85 mila euro per la riqualificazione dell’accessibilità al centro storico, “al fine di creare maggiori attrattori turistico-culturali”. Le proposte progettuali previste sono fina­lizzate ad incrementare l’economia locale, attraverso l’attrazione di maggiori turisti e proprio in quest’ottica si rende necessaria l’opera di riqualificazione a cui si dedicherà il Comune di Vico del Gargano.

C’è però chi guarda con scetticismo a que­sti interventi. “Di valorizzazioni del borgo ne sono state fatte poche, anche se c’è un lun­go racconto che parte dalla grande archistar Gae Aulenti e finisce ai giorni nostri – affer­ma Michele Angelicchio a l’Attacco – Il problema del centro storico di Vico del Gar­gano sono le piccole brutture e manomis­sioni, brutture che dal punto di vista estetico lo rendono maciullato. Il centro storico di Vi­co per la sua estensione e per il suo dato sto­rico è importantissimo.

Chi è venuto a ve­derlo ha detto che la zona vecchia è persino più bella dei sassi di Matera, perché è un uni­cum tra le torri e la cinta muraria dei quartie­ri storici. C’è stato un tentativo qualche an­no fa con Gae Aulenti, per trasformarlo in un albergo diffuso, ma l’operazione naufragò. C’è stato anche un altro progetto, realizzato dalla vecchia amministrazione della Regio­ne Puglia, in cui Vico del Gargano venne in­serito, ma nemmeno questo è decollato.

Con i fondi dell’amministrazione comunale si può fare poco. La vastità del centro di Vi­co avrebbe bisogno di una legge come è sta­to fatto a Urbino e a Ferrara. Dovrebbero metterci più attenzione, darsi un codice di comportamento per evitare altre manomis­sioni”.

La preoccupazione è come saranno portati avanti questi interventi. L’obiettivo è non modificare troppo il centro storico, riportarlo anzi allo splendore di un tempo e valorizzar­lo. Storia, culturale, il contatto con le tradi­zioni e le leggende locali hanno bisogno di un supporto maggiore dell’archittettura vichese.

Vico del Gargano prova ad opporsi al decli­no dei tempi, cercando di attirare l’attenzio­ne di turisti e visitatori, al fine di mostrare le realtà nascoste dell’entroterra.

“Serve maggiore accortezza – conclude An­gelicchio – e evitare il fai da te. Uno dei più grandi pericoli che grava sul centro storico di Vico è questo, oggi non abbiamo mae­stranze o ditte che possano mettere mano al centro storico. È un unicum per la sua va­lenza storica, per questo sarebbe necessa­rio un protocollo severo per chi interviene su queste zone”.

Silvia Guerrieri

l’attacco