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Peschici/ Hotel Maritalia e Gusmay Resort prenotazioni bloccate da marzo, Paolo Sacco va avanti: “sarà una stagione gelata. Apriremo per inizio giugno, vogliamo dare una risposta incoraggiante al territorio”.

Continuano gli approfondimenti de l’Attacco con gli interpreti principali delle stagioni turistiche del Gargano. Non poteva mancare, tra loro, Paolo Sacco. Il suo nome, forse ma neanche tanto, è meno noto rispetto a quelli delle sue strutture d’acco­glienza: /’hotel Maritalia e il Gusmay Resort. Eccellen­ze del territorio, la prima con 220 stanze tra suite e ca­mere, la seconda dotata di 180 stanze, di cui 30 suite sul mare. Queste ultime sono state aperte ad agosto 2019, quindi investimenti fatti con l’allora concreta spe­ranza che dal 2020 si sarebbero iniziato a raccoglierne i frutti, ma non è andata così, come ben sappiamo. Qual è la situazione attuale?

Fino a febbraio scorso ci arrivavano ancora prenota­zioni, ma da marzo si sono fermate ed è cominciata una profonda crisi.

In che modo?

Attraverso un ingente numero di richieste concernenti l’annullamento delle prenotazioni già fatte, con suc­cessiva richiesta di rimborsi. Ancora oggi si prosegue su questa falsa riga, seppur cerchiamo di spiegare ai prenotanti che possono spostare in altro periodo il sog­giorno previsto o anche aspettare per cancellare la pro­pria prenotazione, forti della cancellation policy che consente di attendere fino ad una settimana prima del soggiorno per procedere con l’annullamento.

Siete aperti, ora?

Eravamo abituati che una delle nostre strutture, il Gu­smay Resort, apriva proprio in questo periodo dell’an­no: il venerdì santo. Oggi, quindi, avremmo dovuto aprire la struttura e la domanda è: per chi?

Confida di poter cominciare la stagione?

L’impatto sull’economia è pazzesco, nella sua enormi­tà. Noi pensiamo che non sarà possibile iniziare a la­vorare prima di metà giugno, ammesso che il governo allarghi un po’ le maglie e incoraggi le persone alla li­bera circolazione.

Si ritiene più difficile il turismo dall’estero, rispetto a quello italiano. E’ d’accordo?

Difficile avanzare previsioni, anche se ritengo che do­vremo contare maggiormente sui turisti italiani. Al Gu­smay Resort abbiamo un buon 30% di turisti stranieri, perciò speriamo che almeno un terzo di loro non rinun­ci a venire a passare le vacanze da noi, magari a set­tembre e, forse, ad ottobre.

Alcuni suoi colleghi sono indecisi se aprire o me­no. Lei?

Sicuramente apriremo le nostre strutture, dopo le va­lutazioni del caso che abbiamo fatto. Le apriremo per inizio giugno, nonostante i notevoli costi che ciò com­porterà, perché vogliamo dare una risposta incorag­giante al territorio ed a tutti i nostri dipendenti, sia quel­li fissi che gli stagionali.

Loro sono in totale circa 150 persone, alle quali si pos­sono aggiungere anche le 50 dell’Impresa delle pulizie e i 30 deputati all’intrattenimento. Vogliamo che i nostri dipendenti abbiano una concreta speranza di poter tor­nare a lavorare, così che l’intero territorio resti attivo sia per quanto concerne la forza lavoro e sia per quello che riguarda un movimento turistico che restituisca dignità al nostro Gargano ed alle strutture ricettive d’acco­glienza.

Cosa ne pensa degli ultimi decreti governativi sul­la liquidità?

Speriamo che le banche forniscano i moduli che ab­biamo richiesto loro già da giovedì, cioè da quando è avvenuta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei provvedimenti varati dal governo. Banche che, al mo­mento, non hanno potuto soddisfare la nostra richiesta, perciò se ne riparlerà dopo le festività pasquali. Bisogna tener conto, per giunta, che i prestiti per im­porti fino a 25mila euro sono più immediati rispetto a quelli che riguardano le aziende più grosse, come la no­stra, perché bisogna tenere nel debito conto il discor­so del merito, cioè la banca deve avviare un’istruttoria per verificare se può procedere con il prestito o meno. Chissà quando e come andrà.

E dell’Iniziativa presa dalla Regione Puglia?

Ho appreso che ha varato, sulla carta, un provvedi­mento utile a soccorrere chi sta patendo le difficoltà economiche causate dal Covid-19, ma occorrono in­terventi maggiormente incisivi: un ristoro delle perdite. C’è differenza tra gli alberghi e le industrie, per esem­pio. Queste ultime, se il mercato resta fermo continua­no a produrre per accumulare scorte che verranno uti­li alla ripresa; l’albergo quando non vende una came­ra, invece, l’ha persa e non può più recuperarla. Il dan­no per hotel, ristoranti, bar e tutta la filiera turistica nel suo complesso è irreparabile e questo ci fa presagire che sarà una stagione estiva molto molto difficile, con grave rovina del settore turistico italiano, pugliese e, in particolar modo, del nostro Gargano. La provincia di Foggia già non era così tanto brillante, pervia dell’as­senza di un aeroporto che consenta spostamenti in tempi più brevi per chiunque voglia venire a farci visita, poi aggiungiamo il nefasto momento che stiamo viven­do, quindi ritengo che la stagione 2020 sarà una pa­rentesi gelata.

Si devono limitare i danni?

Già e gli aiuti che potremo ricevere dallo Stato li vor­remmo vedere nel più breve tempo possibile. Voglia­mo nutrire fiducia verso il governo nazionale e regio­nale, però vogliamo iniziare a vedere i risultati operati­vi, che si possano toccare con mano, di tutto quello che è stato annunciato.

Ha messo in conto l’uso dei dpi?

E’ fuori discussione che il nostro personale dovrà uti­lizzare tutti i dispositivi di protezione individuale ne­cessari: mascherine, guanti e chi più ne ha più ne met­ta, in ogni ambito delle strutture. Vedremo se riuscire­mo a reperire modellini più apprezzabili alla vista, ri­spetto a quelli normali. La distanza tra i tavoli non ci creerà problemi: al Gusmay Resort abbiamo spazio sufficiente per sistemarli secondo le indicazioni rice­vute, al Maritalia prevediamo l’apertura di un’altra sala avvalendoci di più personale rispetto al solito.

Ha un invito da fare?

Sì. Chi ha il potere di darci una mano, lo faccia velocemente e tenga in considerazione che il settore turistico può meritarsi un contributo a fondo perduto. Nono­stante tutto, ce la faremo.

Matteo Fidanza

L’attacco