«Noi vendiamo sogni. Questo è il turismo, un’emozione. Solo che al momento le persone sono così spaventate che non ci pensano nemmeno ad organizzare una vacanza o un viaggio. Ecco perché il nostro settore è completamente paralizzato, non solo perché è oggettivamente il più colpito, ma anche perché non si vede la fine di questo lungo tunnel».
Massimo Salomone che coordina il gruppo tecnico turismo Confindustria Puglia è sopraffatto dalla commozione e dalle telefonate di colleghi imprenditori disperati. In questi giorni convulsi non riesce a staccare un attimo tra riunioni in videoconferenza e supporto psicologico. «A volte l’emozione prende anche me – confessa -, come quando hanno incominciato ad arrivare tutte le disdette. Minuto dopo minuto vedevi un intero anno di lavoro crollare, come si fa a non piangere?».
Puglia e turismo sono diventati negli ultimi anni un binomio fortissimo. Grandi investimenti, forti presenze nelle fiere di settore per alimentare l’incoming dall’estero, una crescita costante. «Questo doveva essere l’anno del boom per la nostra regione – conferma Salomone -, abbiamo lavorato tantissimo e molto bene anche grazie alla Regione e poi arriva questa disgrazia e tutto viene cancellato in un soffio.
Anche se il virus scomparisse magicamente domani, siamo sicuri che la paura di quanto vissuto sino ad ora sarebbe vinta? Non penso proprio. Ormai per noi è l’intero anno che si potrebbe cancellare e passare direttamente al 2021, peccato che senza fatturato non si arriva da nessuna parte». La Puglia in questi anni ha aperto le braccia a tedeschi, francesi, inglesi, americani, il turismo estero ha un peso specifico di gran rilevanza e non solo per il nostro bel mare.
«La stagione turistica in Puglia inizia tradizionalmente con Pasqua e continua per tutto l’autunno e parte dell’inverno. Grazie al gran lavoro fatto eravamo riusciti a destagionalizzare, qui ci sono terme, eventi che attraggono anche a prescindere dalle vacanze estive… ma quest’anno è tutto cancellato. Il vero problema è che spesso i miei stessi colleghi imprenditori di altri comparti non si rendono conto della tragedia che il mio settore sta vivendo. Il manifatturiero o l’agroalimentare quando riprenderanno, anche se con velocità variabili, si potranno rimettere in carreggiata. Noi no.
Abbiamo bisogno di sostegno e subito, tanto più che saremo l’ambito che riaprirà per ultimo. Che sia chiaro: noi non vogliamo far lavorare da incoscienti i nostri dipendenti, in questo periodo sembra che gli imprenditori siano la nuova frontiera del cinismo. Non è così, abbiamo bisogno di aiuto al pari e più di tutti gli altri».
Tra le proposte anche quella di un voucher, un buono acquisto che si trasformi in una sorta di invito a fare le vacanze in Puglia. «Compatibilmente con le risorse della Regione a disposizione, abbiamo da subito proposto un sistema per riuscire a fidelizzare almeno i residenti nella nostra regione. Un buono acquisto per tutti i servizi turistici locali. Se quest’anno non avremo turismo straniero almeno da poter contare sui flussi interni.
Poi sarebbe bello se le scuole venissero riaperte ad ottobre, significherebbe vedere se è possibile sfruttare settembre, che da noi è sempre un bel mese».
Il grido di aiuto che si solleva dall’intero settore è qualcosa che strazia il cuore. Albergatori con zero prenotazioni, così come ristoratori, gestori di lidi balneari… «E tutti con costi fissi comunque da sopportare a fronte di nessun guadagno – mette in evidenza Salomone -. Ci sono albergatori che hanno le strutture in affitto e i mutui mica aspettano. Ecco perché abbiamo bisogno di indennizzi e sostegno per i futuri investimenti. Altrimenti non so come potremo fare».