Mascherine, guanti e controllo della temperatura per i dipendenti, ma anche sanificazione quotidiana e a ritmo continuo delle strutture con la chiusura di tutte le zone di aggregazione, fatta eccezione per bar e ristoranti.
All’interno dei quali, in ogni caso, dovranno essere rispettate le regole del distanziamento sociale coi tavolini ad almeno due metri di distanza l’uno dall’altro e gli ombrelloni a 2,5/3 metri di distanza tra di loro.
C’è perfino il tetto massimo di ingressi in base alla grandezza della struttura, con tanto di passerelle esterne per evitare il passaggio dei bagnanti sulla sabbia e tra gli ombrelloni: è un vero fiume in piena il profluvio di proposte discusse dai sindacati dei balneari e il professore Pierluigi Lopalco, coordinatore della task/force epidemiologica della Regione Puglia, durante una riunione in video- conferenza che si è svolta ieri.
E tra non molto, precisamente entro i primi giorni di maggio, i rappresentanti dei balneari si daranno ulteriormente da fare per presentare una ‘bozza’ comune per la prossima stagione estiva.
Il documento, sempre secondo quando emerso nell’incontro con il pool di esperti di fiducia del Governatore pugliese, sarà analizzato dalla task/force guidata dal professor Lopalco per arrivare a stabilire delle linee guida. L’obiettivo, inutile ripeterlo, è essere pronti all’inizio di giugno per far partire la oramai imminente stagione estiva.
In effetti la Regione Puglia sembra già pronta alle riaperture per consentire ai gestori i primi interventi di manutenzione, con cui si autorizzerà, appunto, la riapertura degli stabilimenti per l’avvio dei primi interventi di pulizia e di manutenzione ordinaria e non. In queste ore l’attenzione dell’Ente Regionale è massima e su più fronti, specie alla luce del piano da 450 milioni di euro, varato lo scorso 8 aprile dalla giunta, con cui si darà sostegno all’economia e al tessuto produttivo.
Dunque, tutto pare giocare a favore dei gestori dei lidi balneari che, presto, dovrebbero poter cominciare a fare manutenzione nei propri stabilimenti. In realtà quello turistico/alberghiero è forse il settore economico che subirà le peggiori ripercussioni per la pandemia da coronavirus in atto, con gli stabilimenti in prima fila.
Ecco perché c’è stato chi alla Regione ha già chiesto che dovrebbe essere sospeso il pagamento delle concessioni demaniali per quest’anno almeno, prevedendo misure di sostegno al settore attraverso l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto che consentano di salvaguardare le attività e mantenere i livelli occupazionali.