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Vico/ Stati, Governi, riscatti e businnes dei terroristi. Facile dimenticare.

Riceviamo e pubblichiamo      

La liberazione della giovane cooperante Silvia ha scatenato gli istinti più bestiali di una precisa parte politica con il contorno di una tifoseria ragliante e pericolosa più dei terroristi, tanto da far intervenire la Magistratura per individuare i soggetti, donne e uomini. Il businnes dei riscatti è vecchio come la mela di Eva. Il soldo dei terroristi di ogni colore e latitudine, ultimi dati, si aggira intorno ai 125 milioni di dollari e nessuna nazione che ha interessi internazionali ne è immune. Fonti di stampa sostengono che l’Italia, solo negli ultimi tempi, dal 2004 ad oggi, ha pagato 61 milioni di euro per il rilascio di 14 ostaggi liberati. Ingenti cifre sono state pagate da Germania, Francia, Austria, persino la Svizzera. Stati Uniti e Russia hanno sempre taciuto o smentito. Per combattere il fenomeno esistono accordi internazionali mai realmente applicati, come il mal di denti ognuno si tiene il suo. Ma torniamo all’Italia, visto il vomitevole putiferio che si è scatenato intorno la ragazza. Nel dettaglio delle operazioni ricordiamo la liberazione del cooperante italo-svizzero Federico Motka, anno 2004. Dopo essere stato torturato in Siria fu chiesto e pagato un riscatto di 6 milioni di euro. Non ricordo nessun baccano. Il rilascio del giornalista Domenico Quirico, 2013, inviato di guerra del quotidiano torinese La Stampa, sparisce in Siria e ritrovato 5 mesi dopo per intervento dello Stato Italiano. Riscatto 4 milioni di euro. Non ricordo baccano e ragli al cielo. Anno 2005, Iraq, viene liberata dai Servizi Segreti la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, con il sacrificio della vita di Nicola Lipari, funzionario del SISMI, dietro pagamento di 6 milioni di euro. Siamo nel 2014, dopo 4 mesi di prigionia a Zwara in Libia viene rilasciatol’ingegnere Marco Vallisa. Riscatto, mai provato, 1 milione di euro. 2004, con una soffiata ai Servizi viene individuata la prigione a 50 Km da Bagdad di Simona Pari e Simonetta Torretta. Trattativa e liberazione su riscatto di 4 milioni di euro. Clementina Cantoni viene rapita a Kabul, maggio 2005, viene liberata 24 giorni dopo. Un rapimento silenzioso, senza clamore. Il governo afgano, senza troppa convinzione, nega qualsiasi trattativa. Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica, 2007 viene rapito dai Taliban in Afghanistan. Rapimento lampo, 14 giorni di prigionia. Il rilascio avviene con la mediazione di Emergency e lo scambio con 5 prigionieri talebani. Rossella Urru, 2011, viene rapita nel deserto algerino. Il suo riscatto, pare, 2 milioni di euro. Maria Sandra Mariani, turista, rapita finisce nelle mani di Al Qaeda, in una località Tradart delle più pericolose del deserto Algerino. Ironia della sorte, l’Agenzia di viaggio si chiama Viaggiaresicuri, è il febbraio del 2011. Sul rilascio stretto riserbo e smentite intorno a 3 milioni di euro di riscatto. E c’è un altro riscatto miliardario passato nel dimenticatoio, tutto italiano. Ciro Cirillo, assessore regionale della Campania, grande elettore della Democrazia Cristiana, rapito dalle brigate rosse la sera del 27 aprile 1981 e rilasciato dopo una oscura trattativa il 24 luglio 1981 con una dichiarazione delle stesse brigate rosse perché era stato pagato un riscatto di 1 miliardo e 450 milioni di lire.

Non è difficile Immaginare i titoli dei giornali di Sallusti, Senagra, Feltri, le dichiarazioni di Porro, Sgarbi, Giordano, l’opposizione. La cagnara sarebbe stata doppia, triplacontro il Governo se i terroristi avessero ucciso, fatta a pezzi la ragazza. Ma questo è un altro film già visto, miserabili.

Michele Angelicchio