I Magnetic Fields sono uno dei tesori nascosti della musica. Non è una vera band, perché fa tutto il quasi geniale Stephin Merritt, classe 1965 di Boston, che da trent’anni manda avanti questo progetto sognante, malinconico, ironico. Sembra di tornare all’operetta, ai Beatles e ai Beach Boys con la disillusione del tempo e la libertà che può avere un artista senza brame di classifica. Solo i Magnetic Fields possono avere un titolo come The biggest tits in history e permettersi un disco di 28 canzoni che sono racconti brevi, arguti, sognanti. Semplici pennellate che la musica accompagna e talvolta, come Kraftwerk in a blackout e My stupid boyfriend, esalta con arrangiamenti essenziali. Disco raro e divertente. Imperdibile.
THE MAGNETIC FIELDS Quickies (Nonesuch)
Kekko Pennelli
In ascolto:
The Magnetic Fields – The Day the Politicians Died
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