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“Furti a Vieste in località Pugnochiuso: un paradiso dimenticato. Il fatto che il territorio di Pugnochiuso sia considerato una terra di privati o di nessuno, è sbagliato”

Nella giornata di oggi (ieri ndr) 12 luglio 2020 presso Cala della Pergola, località di Pugnochiuso, sono stati consumati ai danni di turisti e abituali frequentatori del luogo almeno tre furti, con scasso della macchina e rottura dei vetri, in pieno giorno.

La mia è stata aperta fra le 14.30 e le 16.00, il tempo di fare un bagno come ogni anno nelle meravigliose baie viestane. Il fatto che il territorio di Pugnochiuso sia considerato una terra di privati o di nessuno, è sbagliato: uno perché ricade nel Parco del Gargano di cui Vieste fa parte, due perché è un territorio paradisiaco che Enrico Mattei acquistò proprio presso il Comune di Vieste e quindi non può che essere ritenuto tale.

Passare le vacanze a Vieste, magari ogni anno o addirittura abitarci e vedersi la macchina vandalizzata e trafugata di tutto ciò che una persona può possedere, magari in partenza, carte di credito, patente, carta d’identità, codice fiscale, foto di famiglia e PC portatile comprato da poco in una caletta piena di gente, significa che il controllo è zero.

E se questo avviene abitualmente e tutti lo sanno è ancora più basso. Nessuno cancellerà l’immenso paradiso che questo paese rappresenta insieme ai suoi dintorni, le sue spiagge, il suo borgo, la sua cucina, la sua storia e certo una trasmissione della TV di Stato non può abbattere il mito rappresentato da tanta bellezza. Ma sapere che non è più una città così sicura e che un furto del genere, fatto in pieno giorno davanti a tanta gente, diretto non a una sola auto, fa pensare ben altro.

Vieste va curata anche nei territori circostanti, proprio lì dove la malavita o la tossicodipendenza si muovono indisturbati con i loro affari. Idem per parcheggiatori abusivi in baie circostanti.

Nessuno può cancellare la Bellezza, ma è anche vero che un solo fatto che abbia a che fare con il brutto e l’illegalità può minare per sempre la considerazione che un posto ha. Ho lasciato i miei dati nella denuncia alla locale stazione dei carabinieri.

Se chi ha fatto questo vile gesto può almeno riconsegnare i documenti, le foto di persone care o altro alla sottoscritta, per posta o in qualche modo direttamente ai carabinieri, ne sarà grata. Si può essere ladri ma avere ancora un’anima, per quanto corrotta. Il PC contiene dati personali di altre persone e di lavoro.

Non chiedo indietro i soldi, perché in molti casi sono l’ultima cosa, ma la memoria di cose care e documenti che sono decisamente più importanti. Delle carte non saprete che farvene visto che sono bloccate e quindi potete restituirle.

Mi rivolgo anche al Comune, coinvolgendolo in questa ricerca. C’è gente che vive a Vieste per amore, passione, lavoro, perché ci è nata o paga per starci, ma è necessaria una maggiore tutela, anche in luoghi che abbiamo apparentemente dimenticato, nonostante un grande passato, e non riteniamo più nostri. I paradisi non si cedono. Si tutelano.

Una turista non per caso, M. L. Z”.

statoquotidiano.it