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Coronavirus Puglia – “SE IL MEDICO NON RISPONDE CI PENSERÀ IL CALL CENTER”. IN ARRIVO LE “CONTROL ROOM”, DIAGNOSI AL TELEFONO E TAMPONI

Un numero verde – affidato a personale medico – che si interfacci con il cittadino in caso di necessità legate all’emer­genza pandemica, con il compito di effettuare un triage telefonico ed anche di prenotare i tamponi.

La Regione si prepara a lanciare le sue «control room»: tre strut­ture (saranno nel «Lastaria» di Lucera e nelle sedi della Prote­zione civile di Bari e Campi Salentina) per rinforzare l’assi­stenza territoriale e quella a do­micilio, e mettere le basi per un progetto di telemedicina.

«Ci siamo resi conto che trop­pe persone non ricevono l’assi­stenza necessaria», spiega l’as­sessore alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che ieri ha fatto il punto sull’iniziativa con il capo dipartimento Vito Montanaro. I tempi per partire con le control room dovrebbero essere ragionevolmente brevi, a cavallo delle feste o giù di li: il personale – medici non specia­listi – verrà attinto dagli elenchi fomiti dalla Protezione civile na­zionale. Le strutture sono pra­ticamente già pronte, comprese le piattaforme tecnologiche ne­cessarie.

Si tratta di costruire un mec­canismo aggiuntivo (e alterna­tivo) a quello attuale, ritenuto non troppo efficiente, che si basa sui medici di famiglia e sulle Usca ( le Unità speciali di con­tinuità assistenziale), troppo spesso nel mirino anche perché poco utilizzate: dovrebbero esse­re il braccio operativo dei medici di base per gli interventi a do­micilio, ma per i motivi più di­sparati (non ultima la mancanza di direttive) restano inoperose. «Fondamentalmente – dice Lo­palco – alle control room potrà rivolgersi chi non riesce a con­tattare il medico di famiglia. Al telefono risponderà un altro me­dico in grado di capire le neces­sità del cittadino: valuterà cosa è necessario fare, potrà avvisare il 118 in caso di bisogno oppure avviare il meccanismo della sor­veglianza, valutando i sintomi e consigliando l’isolamento in at­tesa del tampone».

Le control room dovrebbero occuparsi anche di coordinare il nuovo servizio di telemedicina per il monitoraggio dei pazienti covid in isolamento. Alla base di tutto c’è una piattaforma infor­matica, che si chiama «H-Casa», sperimentata con successo dall’Aress tra marzo e aprile. Ai pazienti covid verrà consegnato da parte del personale delle Usca un dispositivo bluetooth collega­to ad una app da installare sul cellulare: le misurazioni (satu­razione, pulsazioni, temperatu­ra, ma teoricamente anche l’ecg) verranno trasmesse in tempo reale alla centrale operativa, per­mettendo così il monitoraggio in remoto dei principali parametri per garantire l’assistenza neces­saria in caso di emergenza.

Il piano rientra nella program­mazione di lungo periodo della Regione. La task force si sta in­fatti preparando anche all’even­tualità della terza ondata: le vac­cinazioni serviranno inizial­mente a coprire le fasce più a rischio (compreso il personale sanitario), ma non basteranno a chiudere la partita. E dunque bi­sognerà mantenere attiva la struttura almeno un altro anno. Allo stesso tempo, bisognerà ri­prendere l’assistenza sanitaria ordinaria che è sospesa da due mesi. Per farlo, è necessario svuotare gli ospedali (oggi sono 34, di cui 4 privati) destinati all’assistenza covid, così da ri­pristinare la normale operativi­tà dei reparti. In questa ottica va letta l’iniziativa dell’ospedale prefabbricato in Fiera del Levan­te, dove la Regione intende ac­corpare tutte le terapie intensive e semi-intensive della Puglia centro-settentrionale. Ma i tem­pi potrebbero non essere brevi.

I lavori per la predisposizione dei 152 posti letto termineranno entro il 15 gennaio, e per quella data dovrebbero essere state con­segnate anche le attrezzature tec­nologiche necessarie. Ma poi sa­rà necessario effettuare l’avvia­mento della struttura, che non potrà ricevere i pazienti dal gior­no successivo. Il cronoprogramma per l’apertura verrà definito a cavallo delle feste di Natale: andrà incrociato con le previsio­ni degli epidemiologi, che per fi­ne gennaio prevedono una nuo­va ripresa dei contagi.

MASSIMILIANO  SCAGLIARINI

gazzettamezzogiorno