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MARIJUANA POTENZIATA 100 VOLTE CONSUMATA TRA S. MARCO IN LAMIS E S. GIOVANNI ROTONDO, TANTI GIOVANI COSTRETTI ALLE CURE SANITARIE

Dopo il kobret a S. Severo c’è un altro tipo di droga che preoccupa gli addetti ai lavori, tanto tra gli opera­tori sanitari che tra le forze dell’ordine, del­la provincia di Foggia, in particolare l’area tra San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis. “Gira un tipo di marijuana pericolo­sissimo con una concentrazione di Thc (tetraidrocannabinolo) 100 volte superio­re a quella del passato. Questo provoca forte squilibrio e, associato all’alcol, il tut­to viene amplificato. Nelle ultime settima­ne tra San Giovanni e San Marco ci sono stati diversi giovanissimi che sono finiti in ospedale”. A riferire la segnalazione è una fonte interna al Sert dell’Asl.

Il Thc (tetraidrocannabinolo) è una parti­colare sostanza chimica presente in tutti i fiori (infiorescenze) delle piante apparte­nenti alla famiglia delle cannabinacee ed è ritenuto il principale responsabile degli effetti psicologici e psicotropi provocati dalla cannabis. ‘Le piante che ti sono adesso riescono ad avere una concentra­zione di principio attivo superiore a quelle presenti in passato – ha riferitoil dottor Giovanni Villani, ex dirigente del Sert di San Giovanni Rotondo, ora in pen­sione -. Non è proprio una grande novità, ma forse nell’ultimo periodo è molto più pressante l’opera delle forze dell’ordine in contrasto a questo tipo di utilizzo. L’esca­lation è partita comunque tanto tempo fa con una concentrazione sempre maggio­re. Oltre a ciò, penso che ci sia un taglio diverso – ha aggiunto – perché è accaduto che delle persone che hanno fatto uso di tali sostanze in questa zona hanno poi su­bito delle psicosi molto brutte”. Proprio in questa estate sono state tante le azioni delle forze di polizia e dei carabi­nieri: il contrasto allo spaccio è sì un inter­vento per indebolire i gruppi criminali, ma sicuramente protegge le comunità da epi­sodi deprecabili. Sostanze più forti come questo tipo di marijuana, inoltre, riducono il tempo che porta un assuntore quotidia­no a diventarne dipendente.

“Droghe e alcol? I superalcolici potenzia­no la miscela e gli effetti di questa sostan­za – ha aggiunto Villani -, come qualsiasi farmaco che agisca su un sistema nervo­so. Costi bassi? Si, è facilmente accessi­bile e ci sono anche tanti minori che si av­vicinano questo mondo, anche se da mol­ti anni questo fenomeno va via via sempre più crescendo. Purtroppo il sistema delle dipendenze, sia a livello regionale che a li­vello di Asl, è molto trascurato e non c’è tanta attenzione a questo settore della sa­nità e quindi non sempre si riesce a fare tutto quello che si deve”. Il Thc produce gli effetti tipici della mari­juana (sballo, offuscamento, rallentamen­to dei riflessi, eccessivo rilassamento) ed è proprio per questo motivo che la legge in passato è intervenuta per stabilire che le concentrazioni non debbano mai essere superiori alla soglia dello 0,6 per cento. Al di sopra della soglia non è più lecito parla­re di “marijuana light” (marijuana leggera), quindi di un prodotto legale liberamente coltivabile e acquistabile online o nei ne­gozi specializzati, bensì di una sostanza stupefacente e in quanto tale regolata dal codice penale. La maggior parte degli ef­fetti provocati dal Thc si ripercuotono sul cervello nella misura in cui una certa per­centuale di tale sostanza è presente nella pianta.

Come il kobret, anche questo tipo di droga è molto utilizzato dai giovani per il basso costo. Si sa, però, che più bassa è la spe­sa più pericolosa è la sostanza stupefa­cente. Il Thc agisce direttamente nel no­stro cervello attraverso determinati tipi di recettori, influenzando così i processi mentali legati alla memoria, al piacere, ai movimenti, al pensiero, alla concentrazio­ne. Si ritiene che il Thc possa facilmente indurre allucinazioni, cambiare il modo di pensare, alterare lo stato psicologico e quindi causare forti delusioni. Gli effetti della marijuana e del Thc, quindi, si pro­traggono mediamente per 1/2 ore dopo l’assunzione. Anche in questo caso, quin­di, si tratta di un campanello d’allarme non trascurabile proprio per la sua facilità di acquisto e di consumo.

Pietro Capuanol’attacco