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ENTI LOCALI, DAL 2021 “CANONE UNICO PATRIMONIALE” AL POSTO DI TOSAP E COSAP

In contemporanea con le fasi cruciali della legge di bilancio sta per essere approvato anche il classico “decreto omnibus” o “decreto milleproroghe” di fine anno.

Sul terreno dei tributi locali non riesce a farsi spazio la proroga dell’entrata in vigore del nuovo canone unico patrimoniale che sostituirà dal 1° gennaio le entrate attuali sull’occupazione del suolo pubblico e l’imposta sulla pubblicità. La proroga, chiesta a gran voce dai sindaci che nella stragrande maggioranza non sono riusciti fin qui a definire i regolamenti della nuova entrata, ha trovato l’opposizione del ministero dell’Economia.

Così, salvo ripensamenti dell’ultima ora, con il 1° gennaio 2021 entra in vigore il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria (canone unico) che riunisce in una sola forma di prelievo le entrate relative all’occupazione di aree pubbliche e alla diffusione di messaggi pubblicitari. Il nuovo canone – cui si affianca anche il canone patrimoniale di concessione per l’occupazione nei mercati (canone “mercati”) – è istituito dai comuni, dalle province e dalle città metropolitane in sostituzione di Tosap, Cospa, imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni, canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari.

Il nuovo canone è istituito dai comuni, dalle province, dalle città metropolitane. Accanto al canone unico c’è il canone patrimoniale di concessione per l’occupazione nei mercati (canone “mercati”).

Il nuovo canone è disciplinato dall’art. 1, commi da 816 a 847, della legge di Bilancio 2020 (legge n. 160/2019).