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WWF Foggia/ Vieste: la mattanza arborea è servita! Una delle uniche aree verdi della perla del Gargano è stata rasa al suolo

          Ci sono storie che sembrano romanzi, film addirittura, grandi storie con personaggicrudeli ed eroici cavalieri, avvenimenti, coincidenze e colpi di scena. A volte queste storie seppur riguardanti cose concrete, avvenimenti reali, fatti e personaggi in carne e ossa sembrano sempre racconti al limite della realtà, purtroppo. Ma noi siamo qui oggi per raccontarle e per non dimenticare…

Così questa storia inizia dalla fine, inizia da un libro già scritto con pagine ingiallite e consumate, ove si conosce già la vittima ed il nome del carnefice; è la storia narrata nel dicembre del 2020 dai cittadini di Vieste, bellissima città del Gargano in Provincia di Foggia, ove 53 alberi di Pino domestico sono stati abbattuti dal Comune di Vieste nonostante gli appelli dei cittadini e della comunità ambientalista con una raccolta firme di più di 800 persone.

          Il 31 dicembre, quando l’Italia è immobile avvolta dalla pandemia e dalle festività natalizie, ha visto esclusivamente il frettoloso movimento dell’operosità amministrativa comunale che con rumorose motoseghe ha scandito le canzoni natalizie delle vie cittadine; una strage senza precedenti ai danni di una piccola ma importante pineta urbana della città simbolo del Parco Nazionale del Gargano.

I motivi? Rifare l’asfalto e permettere ad auto e mercatino rionale di poggiare ruote e piedi su di un pavimento “liscio”! Il tutto grazie anche ad un finanziamento elargito dalla Regione Puglia e ad un progetto definito di “riqualificazione dell’area”.


Ora non c’è bisogno di essere un investigatore dell’occulto o uno stratega della politica per comprendere che tale atto non è giustificato da nulla se non da pareri prodotti, ai danni, dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini. 

Se c’è una lezione che dobbiamo imparare dal 2020 è che la nostra salute dipende dalla salute della natura.

Non c’è più tempo per discussioni infinite su impegni che non si trasformano mai in fatti.Non c’è più tempo per politiche attendiste o sbagliate. Non abbiamo più tempo per costruire un futuro sostenibile in cui ricostruire la natura che abbiamo perso.

Se vogliamo difendere la nostra salute e la nostra sicurezza non dobbiamo più parlare al futuro ma al presente!!!

Ogni decisione, ogni scelta, ogni investimento deve contribuire “immediatamente” alla conversione ecologica di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra salute e il nostro futuro.

L’idea miope e arrogante del sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, di eliminare un’intera pineta di 53 alberi belli e sanissimi… per poi ripiantarne di nuovi,ma che vedremo cresciuti fra non meno di 30 anni, è autolesionista e rappresenta un vero e proprio furto ai danni dei cittadini di oggi e di domani, non solo di Vieste o della Puglia, ma dell’intera nazione!

Il WWF ha chiesto alla Soprintendenza, ma senza riscontro, di revocare in autotutela il parere rilasciato sulla scorta di una relazione del Dirigente del Settore Ambiente del Comune che sostiene che il 70% delle radici dei pini si troverebbe in appena 35/40 cm (!) di profondità del terreno e, quindi, nel rifare la pavimentazione del piazzale verrebbero inevitabilmente eliminate creando un pericolo di crollo per le piante. Tale spiegazione, atta a giustificare la necessità del disboscamento urbano, è per noi inaccettabilecome attestato da una perizia agronomica commissionata dal WWF ad un esperto titolato.Inoltre per i lavori in essere mancherebbe il nulla osta del Parco Nazionale del Gargano ai sensi dell’art.13 della Legge 394/91.

Ma nonostante tutto le motoseghe hanno lavorato spedite e l’unico intervento dei vigili sul cantiere è stato una diffida scritta ad un volontario del WWF a diffondere foto e video del taglio in atto che dovessero ritrarre personale del Comando di Polizia Locale!

Il WWF Foggia, non lascerà soli gli eroici cittadini di Vieste enon si fermerà neanche di fronte agli alberi abbattuti,lasciati a terra in bella mostra come trofei l’ultimo dell’anno, anzi per noi saranno simbolo di futura memoriae andrà avanti nelle sedi opportune per ottenere giustizia in questa triste pagina di Vieste.