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VICO/ NECESSARIO UN PIANO PER IL RILANCIO OLIVICOLO PER VALORIZZARE LE ECCELLENZE DEL PROMONTORIO

Un’altra impresa agri­cola storica fa il suo ingresso in CIA Agricoltori Italiani della Puglia come nuova associata. Si trat­ta dell’azienda olivicola Mimmo Cusmai, olivi­coltori di Vico del Gargano da quattro generazioni. A condurre l’impresa assieme a suo padre Mimmo, c’è Guido Cusmai, trentuno anni già compiuti, di cui 10 nell’azienda di famiglia.

“Sono orgoglioso di affiancare mio padre nell’impresa che stiamo facendo crescere di anno in anno coniugando tradizione e innovazione”, ha spiegato Guido. I Cusmai producono olio extra­vergine d’oliva principalmente da piante di tre differenti cultivar: l’ogliarola garganica, la coratina e il leccino. L’80 per cento dei loro uliveti sono composti da ulivi secolari. Le olive raccolte ven­gono fatte frangere in frantoio, mentre da ormai 20 anni l’impresa Cusmai provvede autonomamente all’imbottigliamento e all’etichettatura. Nel 2020, l’azienda ha cominciato a commercializzare anche la bustina monodose di olio extravergine d’oliva. Un’innovazione importante, che moltiplica il va­lore aggiunto del prodotto conferendo ad esso un prezzo remunerativo e dando un impulso decisivo e oltremodo rilevante all’export. L’impresa Cu­smai coltiva e trasforma anche i pregiatissimi agrumi del Gargano, limoni e arance, ma anche il peperoncino. “All’olio extravergine d’oliva che produciamo abbiamo dato il nostro nome, senza inventarcene altri, per un motivo preciso: ci met­tiamo la faccia e il nostro cognome perché sono la garanzia migliore per i consumatori. Una garanzia proveniente dalla nostra storia e dall’evoluzione di un’azienda che mette al primo posto la qualità e la salubrità di ciò che produce, l’immediata rico­noscibilità di un prodotto e della sua origine”, ha aggiunto Guido Cusmai che, negli ultimi anni, è stato presidente provinciale dei giovani impren­ditori Coldiretti. “Sono onorato di aver fatto il mio ingresso in CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Oggi l’olivicoltura ha necessità di essere messa al centro di un vero Piano Olivicolo Nazionale: se ne parla da tempo, ora bisogna passare ai fatti. Oc­corre che il settore faccia sistema per sviluppare le sue potenzialità da ogni punto di vista. Bisogna ripensare anche le Dop e le Igp, in modo che essere funzionino realmente da propulsore per l’affer­mazione di un brand legato al territorio”. “Stiamo potenziando la nostra presenza sul Gargano per­ché questa è un’area olivicola con peculiarità im­portanti nel sistema olivicolo pugliese», ha di­chiarato Michele Ferrandino, presidente di Cia Capitanata. «Contiamo molto sui nuovi ingressi anche per far crescere l’Associazione dei Giovani Imprenditori Agricoli della Cia che, assieme a Donne in Campo, è una potente leva di ricambio generazionale della nostra agricoltura”, ha detto Nicola Cantatore, direttore della Cia Capitanata.