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REGIONE/ ECCO I NUOVI 007 DELLE ASL SI PARTE DAI FURBETTI DEI VACCINI. RINNOVATO IL NUCLEO DEGLI ISPETTORI

Sulla loro scrivania c’è uno dei fascicoli più delicati del momento, quello che riguarda la verifica delle somministrazioni del vaccino anti-covid. Il Nucleo ispettivo sanitario lavora in silenzio (la relazione sull’attività è ri­servata), nell’ombra e pure gratis, tanto che la Regione non ha nemmeno ritenuto di dare no­tizia della nomina dei nuovi ispettori che mar­tedì si sono insediati per predisporre il pro­gramma delle verifiche. Ma la scelta del pre­sidente Michele Emiliano, che ha affidato la guida del Nirs all’avvocato Antonio La Scala, uno specialista di reati dei colletti bianchi, la dice lunga: quello che bisogna cercare nella sanità pugliese sono le mazzette.

Insieme a La Scala, barese, 52 anni, che pren­de il posto dell’ex magistrato Mario Fiorella,

Emiliano ha nominato come componenti ester­ni due medici del Policlinico di Bari. Si tratta del professor Francesco Introna, uno dei più noti medici legali italiani, e della professoressa Angela Pezzolla, chirurgo specializzato in la­paroscopia. A completare il Nucleo due fun­zionari regionali, l’avvocato Stefania Volpicella e Marta Signorile dell’Autorità di audit.

Il Nirs non ha poteri sanzionatori ma deve limitarsi a predisporre una relazione inviata poi agli uffici: le possibili irregolarità vengono girate alle Procure ordinarie e alla Corte dei conti. Nel passato recente il Nucleo si è oc­cupato delle Rsa (per verificare il rispetto delle prescrizioni autorizzative in materia di sicurezza), delle liste d’attesa, dell’attività intra-moenia e dei rapporti tra medici dipen­denti pubblici e strutture private, ma anche dei disservizi del 118, di presunti casi di malasanità e delle procedure di nomina dei primari. Non è un’attività di polizia giudiziaria, e non può sovrapporsi al lavoro delle Procure, ma nel 2020 dovrebbero essere state una dozzina le denunce presentate.

Ora, dunque, si parte dai vaccini. A disposizione degli ispettori ci sono gli elenchi già acquisiti nelle scorse settimane attraverso i Dipartimenti di prevenzione. Bisogna verificare la eventuale presenza di «furbetti» che hanno ricevuto la somministrazione senza averne i requisiti-, possibilmente ricostruendole motivazioni. Un lavoro che le Procure di mezza Puglia hanno già affidato ai Nas, ma che la Regione svolge più sotto un profilo organizzativo: vuole insomma analizzare il fenomeno dal punto di vista dei possibili correttivi, anche perché – come detto – i risultati non vengono resi pubblici.

Per rinnovare il Nucleo ispettivo la Regione ha impiegato più di tre mesi. Sembrerà in­credibile, ma un ruolo così importante – in cui è incluso l’esame di procedure di appalto che valgono centinaia di milioni di euro – viene svolto da volontari: lo prevede la legge isti­tutiva del Nirs di cui non si riesce a cogliere la logica. L’unico effetto di questa scelta è la ne­cessità di andare a cercare con il lanternino persone disponibili a farsi carico di questa incombenza a fronte del solo rimborso delle spese di viaggio: e magari non è un caso se gli ispettori uscenti, che sotto la guida di un ex presidente di Corte d’appello hanno svolto un lavoro serio e preziosissimo, non abbiano ritenuto di dover chiedere il rinnovo. I «buchi» della sanità devono essere scoperti gratis. I soldi per dare uno stipendio a candidati non eletti, invece, si trovano sempre.     

[m.scagl.]

gazzettamezzogiorno