Enormi potenzialità, molte delle quali ancora da sviluppare. Il turismo dedicato ai cammini e ai pellegrinaggi può essere un toccasana in questo periodo difficile e complicato a causa dell’emergenza sanitaria. Una delle attrazioni più importanti della Capitanata, e non solo, è la Via Francigena del Sud. Attorno a questa ‘struttura naturale’ sono nate diverse associazioni e comitati, gruppi di persone che provano a costruire una rete anche con gli enti istituzionali.
Sìccome la rete si è creata da pochi mesi, c’è un indotto tutto ancora da costruire. Il tracciato è stato definito nel 2018 e importanti città come Foggia e San Marco in Lamis sono fuori da quello ufficiale, però non è detto che possano istituire dei percorsi alternativi, una serie di deviazioni che i turisti prenderanno nella consapevolezza che però si tratta di strade alternative a quella che è la vera e propria Via Francigena del Sud. “Siamo in ritardo per quanto riguarda le infrastrutture, però noi crediamo che le potenzialità siano tante – ha affermato Maria Vasciaveo, presidente della Pro Loco di Cerignola se il pellegrino o il camminatore vengono trattati in maniera adeguata, saranno loro stessi a fare pubblicità nella cerchia familiare perché hanno trovato un posto bello e accogliente in cui stare. Per quanto riguarda le opere da realizzare, bisogna interpellare amministrazioni ed enti: noi associazioni di volontariato possiamo fare, nel nostro piccolo, alcune iniziative come tenere pulito, installare dei cartelli, però per altri tipi di iniziative come l’installazione di fontanelle, panchine e strutture ricettive occorrono iter più lunghi”.
Nell’ultimo periodo è nata un’interlocuzione tra il comitato di Canosa e la Pro Loco ofantina. “La presidente del neonato gruppo canosino, Rosa Anna Assalta,ha deciso di dedicare una giornata ecologica a un tratto della Via Francigena – ha spiegato Vasciaveo-. Il monumento in comune tra le due tappe è il ponte romano e ci è sembrato doveroso promuovere un’iniziativa di questo genere proprio perché è un bene comune. Ci stiamo organizzando, pandemia permettendo, per maggio e abbiamo chiesto la collaborazione a tutte le associazioni che possono essere interessate”.
Nel centro canosino hanno già dato la loro disponibilità più di 60 associazioni, mentre a Cerignola oltre alla Pro Loco, ad oggi hanno aderito CittadinanzAttiva e AmbientiAmo Cerignola, c’è l’interesse di Sos Cerignola e dell’associazione Kama. Ovviamente verrà coinvolta anche la ditta che si occupa della gestione dei rifiuti a Cerignola, Tekra, che dovrà apportare il suo sostegno logistico, cosi come si prospetta l’adesione di tanti privati cittadini.
La vìa Francigena del Sud parte da Roma e termina a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce. E’ stata istituita ufficialmente nel 2018. “E’ vero che anche prima e nei secoli precedenti la Capitanata è sempre stata terra di pellegrinaggi, tanti utilizzavano il pozzo di Manfredonia prima di approdare in Terra Santa – ha evidenziato Vasciaveo -, ora il tracciato è stato ufficialmente riconosciuto e quindi possiamo metterci al lavoro per sviluppare al meglio il percorso, che è lungo oltre 900 chilometri”.
La Pro Loco di Cerignola, quindi, si è fatta promotrice della creazione di un comitato che si occupa dell’accoglienza dei pellegrini e dei camminatori della Via Francigena. “lo sono la presidente – ha affermato Vasciaveo – e lo abbiamo costituito insieme ad altre associazioni, tanto che copriamo il tratto che va da Celle San Vito a Cerignola, le sei tappe della Via Francigena in provincia di Foggia. La Pro Loco di Cerignola, insieme ad altre realtà associative, è membro fondatore”. Prima di questo comitato, i pellegrini che arrivavano in Puglia chiamavano proprio gli esponenti delle Pro Loco per ricevere tutto il sostegno di cui avevano necessità, in particolare di un punto d’appoggio per dormire. “Le Pro Loco di Cerignola, Orta Nova, Stornara, Stornarella e Ordona sono state le prime investite di questa incombenza – ha spiegato Vasciaveo – e quindi abbiamo cominciato a organizzarci chiedendo la disponibilità alle strutture ricettive del territorio, oltre che a privati. Dopo la nascita del comitato, ci siamo allargati anche a Castelluccio dei Sauri, grazie all’azione della locale parrocchia, a Troia, che è molto importante perché è presente una struttura adibita proprio ad accogliere i camminatori in quanto snodo di due cammini: la strada che porta verso Monte Sant’Angelo e quella che prosegue in direzione di Cerignola; infine, Celle San Vito, che opera attraverso l’amministrazione comunale e un’associazione del posto molto attiva”
La metà degli arrivi è dall’Italia, poi ci sono gii stranieri provenienti dalla Svizzera, dal Belgio, dall’Inghilterra (un ragazzo è partito da Oxford e poi è arrivato a Gerusalemme), molti turisti arrivano in bici, “li problema da affrontare in questo periodo è soprattutto la difficoltà negli spostamenti – ha sottolineato Vasciaveo -, perché sono quasi tutti vietati. In realtà, la branca dello slow tourism è in netta crescita perché la percentuale delle persone che vogliono intraprendere questo tipo di esperienza o visitare delle zone poco conosciute, lontane delle rotte turistiche di massa, è in rapido incremento, perché inoltre si associa ad altri tipi di turismo come quello enogastronomico e religioso che ultimamente sono di forte richiamo”.
Pietro Capuano
l’attacco