Il Wwf di Foggia ha lanciato una petizione per l’attivazione per l’intero anno e non solo per i due mesi estivi, della tratta ferroviaria Foggia-Manfredonia. E’ l’ennesima protesta avanzata dall’associazione ambientalista (ha già avuto un migliaio di adesioni) che si somma a quelle di altri enti ma soprattutto dei cittadini penalizzati fortemente dal blocco del treno. E’ da almeno un decennio che si è costretti a fare a meno di un mezzo di mobilità che assomma in sé risparmio di tempo per percorrere i circa trenta chilometri che separano la città del golfo adriatico dal capoluogo e di denaro per i viaggiatori, evita l’inquinamento ambientale, presenta sicurezza di trasporto.
«La tratta ferroviaria Foggia-Manfredonia, che collega la prima e la terza città della Capitanata oggi è colpevolmente sottoutilizzata a causa della decisione di Trenitalia, avallata dalla Regione Puglia, di sostituire per nove mesi all’anno le sei corse ferroviarie giornaliere dei mesi estivi con altrettante corse automobilistiche, ricevendo però in pagamento dalla Regione la tariffa prevista per il treno», rileva il Wwf che ricorda come la statale 89 sia percorsa giornalmente da ben 17 autobus: 11 gestite dalla Sita e sei che sostituiscono il treno. Una irrazionale sovrapposizione di corse, denuncia il Wwf, con orari insensati che lasciano fasce orarie scoperte dal servizio che risulta inadeguato, contrario ad ogni logica di trasporto pubblico. Alla base di una situazione palesemente anomala, penalizzante per i viaggiatori che si spostano su quel tragitto, è -sostiene il Wwf – la decisione di Trenitalia di sostituire per nove mesi all’anno le sei corse ferroviarie giornaliere con altrettante corse automobilistiche lucrando sulla maggiore tariffa prevista per il treno. Un giochetto avallato dalla Regione Puglia di Michele Emiliano che ancora una volta pare non tenere in conto l’interesse dei cittadini. «Il potenziamento della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia è un’opera strategica – evidenzia il Wwf – che risponde alle odierne istanze di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. Peraltro consentirebbe di redistribuire sul Gargano gli autobus ora usati in sostituzione del treno, potenziando i deficitari collegamenti interni».
Una tratta ferroviaria ridotta ad una rappresentanza estiva quando è stata concepita per assicurare un collegamento razionale tra il mare e il retroterra della Capitanata. Una funzione che ha svolto fattivamente per tantissimi decenni contribuendo al progresso economico del territorio. Negli ultimi tempi è stata oggetto di speculazioni di ogni genere culminati nella costruzione di una stazione ferroviaria in piena campagna costata fior di milioni di euro e che non serve a nulla. Men che meno per i nove mesi nei quali un treno non passa su quei binari. Per non parlare della bufala del treno-tram sul quale si sono esercitati in proclami avveniristici politici e amministratori locali. Reali e certi sono invece i 50milioni di euro stanziati dal Patto per la Puglia per potenziare quella tratta ma dei quali si sono perse le tracce.
Michele Apollonio