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QUELLA SERATA VIESTANA DI FRANCO BATTIATO

Era una serata di luglio di un’edizione del Viestefilmfest degli anni ’90. Nella Sala Normanna del Castello Svevo era stata allestita una mostra dei fumettisti Disegni & Caviglia. Franco Battiato venne a visitarla come ospite della Rassegna cinematografica di quei Golden Years.

Si fece un giro nel Forte Svevo e, a un certo punto, con Carlo Nobile e con numerosi visitatori accompagnammo il grandissimo artista sul loggione del Castello che si affaccia come “quel ramo sul lago di Como” sulla veduta mozzafiato che ipnotizza la vista con un panorama che dallo scoglio del Pizzomunno si dipana in un solo colpo d’occhio fino alla Gattarella ed anche oltre, regalando estasi visiva e distensione dello spirito.

L’orizzonte marino invece pur nella sua finita linearità appariva consegnarsi all’infinito.

Era l’ora del crepuscolo. I magici colori del tramonto scandivano il ritrovato cielo sereno, mentre all’orizzonte di quel mare gli scampoli di cumulonembi di un trascorso temporale di mare saettavano fulmini a cadenza quasi continua, in un gioco di lampi da “apparizione divina”.

Si rivolse a Carlo e chiese di esser lasciato solo -per mezz’ora!- su quella balconata a contemplare quella “cotanta distesa dalle Alpi al Lilibeo” in salsa viestana.

Fu esaudito immediatamente e, serrata la porticina d’ingresso, vi rimase in contemplazione per molto più di mezz’ora, tanto se ne sentì irrimediabilmente trasportato…

Tanti straordinari personaggi del mondo del cinema e della cultura conobbero Vieste in quegli anni in occasione del Viestefilmfest.

Tutti apprezzarono Vieste e le Sue straordinarie bellezze. Nessuno ne respirò quel magico effluvio come se lo concesse Franco Battiato in quella sera di luglio…

Straordinario ed inimitabile il suo talento: non poteva che emanare da una straordinaria ed inimitabile interiorità.

(Karazz)