A Confindustria Foggia si fa il punto sui tre progetti di grossa portata nell’area portuale.
Summit operativo in Confindustria di Foggia tra il management del Gruppo Seasif di Francesco Favilla, interessato alla realizzazione di tre impianti industriali nell’area portuale di Manfredonia, e i vertici di Confindustria con il presidente Giancarlo Dimauro, i vice Pellegrino e Sassano, il presidente di Assoeventi D’Alessio, il direttore generale Barbone e il coordinatore dell’ufficio di presidenza De Finis.
«Abbiamo avuto un confronto molto interessante – informa una nota di Confindustria – di natura non solo tecnica, ma anche giuridica sulle iniziative che porta avanti il Gruppo Seasif, nostro associato con la Geochem Logistica – ha dichiarato Dimauro – nel corso del quale abbiamo potuto fare una prima, attenta ricognizione del progetto industriale che Favilla ipotizza su tre fronti interessantissimi e che prevede, come noto, il riutilizzo dei nastri trasportatori con interventi sulle banchine denominate A1 e A 2».
Una fase che segna un decisivo passo avanti nelle procedure realizzative di un complesso progetto impostato sul porto industriale in fase di rilancio dell’Autorità di sistema portuale e dell’utilizzo delle aree economiche speciali e della zona franca già predisposte. «L’impegno di Confindustria – ha affermato Dimauro – è mirato ad accompagnare l’attuale fase nel rispetto delle complesse procedure che l’intervento richiede, al quale annettiamo un’importanza di primo piano per il rilancio del porto di Manfredonia che non è solo il naturale porto della Capitanata, ma dell’intero bacino del corridoio adriatico, da un punto di vista strategico». Dal canto suo, Favilla ha tenuto a ringraziare Confindustria Foggia «per l’attenzione e 1’interesse mostrati verso l’iniziativa
che cercheremo di portare avanti con la più ampia partecipazione delle istituzioni e delle collettività interessate. È un’occasione direi unica per riaprire scenari di sviluppo e di occupazione per questo pezzo del Mezzogiorno. Noi non abbiamo altri interessi se non quello di sbloccare le naturali ed aggiungo grandi potenzialità di una struttura portuale inceppata da molti anni».
Uno scenario edificante che guarda al futuro sul quale è piombata la doccia scozzese della diatriba del Treno Tram, in particolare l’intenzione confermata dall’assessore regionale ai trasporti, Anita Maurodinoia, di eliminare la linea ferroviaria Foggia-Manfredonia che non è solo destinata ai viaggiatori, bensì, proseguendo i binari fin nell’area portuale, si configura come infrastruttura di servizio essenziale al porto e alle aree industriali.
Una situazione paradossale che la dice lunga sulle decisioni assunte alla Regione ignorando evidentemente le situazioni locali sulle quali vanno ad interferire. E i rappresentanti locali alla Regione cosa hanno fatto? Quali gli interventi operati? Una madornale contraddizione, una assurdità inaudita -rilevano gli operatori – che se non corretta appropriatamente rischia di mandare all’aria le tanto auspicate speranze di ripresa economica che si sta sostanziando con le iniziative patrocinate da Confindustria, Asi e Autorità di sistema portuale.
Michele Apollonio