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Vieste – IN RISPOSTA ALL’ANALISI DEL VOTO DI SIENA

(Riceviamo e pubblichiamo) ——–

Sull’interpretazione scritta del dato elettorale a firma dell’ultimo dei consiglieri eletti, corre l’obbligo da parte mia fornire una lettura diversa e più approfondita del voto, sottesa ad evidenziare l’assenza assoluta di una benché minima obiettività di giudizio nella sua analisi.

Innanzitutto, il raggiungimento del quorum (non più richiesto) è stato una conseguenza della vergognosa scelta di depositare una lista civetta. L’hanno fatto per gioco, ha dichiarato ingenuamente il Sindaco alla testata giornalistica di Repubblica. In realtà il Sindaco ha ammesso di aver giocato a prendere per i fondelli i cittadini, in quanto senza la lista CIVI l’elettore avrebbe avuto la facoltà di scegliere fra votare la lista Vieste sei Tu e non votare per riaprire la discussione politica. Con la lista civetta, invece, l’elettore (defraudato del diritto di scelta) non ha potuto far altro che scegliersi in “Vieste sei Tu” il proprio rappresentante.

IL PRIMO RISULTATO è la conseguenza di un inganno da loro perpetrato a danno degli elettori (Siena, fra l’altro, sulla documentazione CIVI ci ha messo anche la firma).

Sull’analisi del voto di protesta non mi pronuncio, in quanto non ha certamente bisogno di una difesa d’ufficio chi si sentisse tirato in ballo da questa questione.

A me preme, invece, confutare l’ipotesi azzardata di attribuire un presunto 15% a coloro che hanno scelto di non partecipare a queste elezioni truccate.

Se con la sua interpretazione Siena intendeva dire che quella sarebbe stata la nostra forza elettorale, allora egli mente sapendo di mentire, perché gli basterebbe chiedere ai suoi compari di lista quanti elettori orfani di una proposta alternativa sono stati convinti negli ultimi giorni.

IL SECONDO RISULTATO: tutti (o quasi) vogliono un Santo in Paradiso.

Orbene, considerando Siena come il consigliere più intelligente della maggioranza (della minoranza rappresentata da CIVI meglio stendere un velo pietoso), mi chiedo perché mai Sandro si sia cimentato in un’analisi del voto così scontata, quando avrebbe fatto meglio a concentrarsi sull’analisi del suo consenso, visto che ha rischiato di perdere il seggio tallonato, fino all’ultimo voto, da chi politicamente ed amministrativamente parlando ha dimostrato di valere zero in questi cinque anni.

Forse il buon vecchio Sandro ha finalmente imparato dai suoi che il consenso è più facile ottenerlo con la propaganda, piuttosto che con il confronto sui contenuti?

CONSIGLIO: meglio qualche post in più limitandosi a scrivere “AVANTI”, piuttosto che sforzarsi nel poco credibile esercizio di essere un politico. Il primo paga molto di più in termini di consenso. E questo è un altro DATO CERTO.

Lorenzo SPINA DIANA