Se il Gargano non avesse dato i natali a Teresa Rauzinoavrebbe perso una grande testimone del suo spirito e dei suoi fragili equilibri, delle sue bellezze e delle sue dannazioni. Perchè la professoressa di Peschici, che è anche giornalista pubblicista, storica e saggista, si è ritagliata con impegno e dedizione un ruolo di primo piano nell’ambito di tutte le iniziative che hanno a che fare con il recupero di storie e microstorie della Montagna del Sole, della sua poetica e della sua economia, tra tradizioni ancestrali e valore ambientale, marketing territoriale e battaglie civili.
Rauzino ha certamente contribuito ad allargare i confini della ricerca su fonti e opere sconosciute ai più, ha condotto i suoi studenti alla scoperta di monumenti e tradizioni, con la partecipazione a concorsi e premi anche nazionali, ha messo in rete protagonisti della società civile, artisti ed intellettuali, enti pubblici e persino ecclesiastici, come per la crociata per l’Abbazia di Kalena, che la vede da 30 anni schierata per il recupero del complesso peschiciano con il Centro Studi Martella.
Per il suo pluridecennale lavoro di narratrice e divulgatrice le è stato assegnato il “Premio Adriatico 2021- Un mare che unisce”, con una cerimonia che si è svolta sabato scorso a bordo del Catamarano Zenit, ancorato nelle acque del porto di Termoli. “il tema mi è particolarmente caro – spiega Rauzino -. Gli organizzatori dall’associazione Irdi Destinazione Arte hanno riunito insieme le 7 regioni adriatiche Friuli, Veneto, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise e Puglia e tre regioni dell’altra sponda Albania, Croazia e Slovenia, includendo anche la Repubblica di San Marino, ridando centralità alla pratica dell’intercultura. Peschici è stata fondata dagli Slavi, provenienti da Dubrovnik in particolare, che usavano autodefinirsi “morlacchi”.
Già prima dell’anno 1000 ci sono attestazioni della venuta degli Slavi per liberare il Gargano dai musulmani, e ad essi si fa risalire la fondazione delle città di Peschici e Vico, nel 970 secondo Sarnelli, ma già prima c’era un intenso scambio tra i porti del nostro Adriatico e i dirimpettai”.
Il Premio è un riconoscimento alla sua lunga attività pubblicistica con numerose testate del territorio, tra cui il Corriere del Mezzogiorno, il quotidiano l’Attacco, Il Gargano Nuovo e molti altri, e in sede di conferimento sono state citate alcune tra le sue numerose pubblicazioni e la battaglia per Kalena: “Altro mio impegno citato al Premio quello che per 5 anni mi ha visto collaborare con il professor Raffaele Licinioche mi volle inserire tra i collaboratori della sua rubrica on line “La memoria dimenticata/microstorie” – ricorda Rauzino -. In quegli anni abbiamo raccolto e sensibilizzato tanti altri amici e validi collaboratori, ricordo Leonarda Crisetti, Lucia Lopriore, Marco Brando.
A dire il vero il professor Licinio è stato uno dei miei più grandi estimatori e mi ha incoraggiato a portare avanti sia i miei studi sulla ricerca storica e sia le attività legate alle battaglie civili. La nostra stima reciproca e il nostro affetto ci hanno unito in tante iniziative di studio e di impegno attivo per la difesa dell’Integrità del patrimonio storico ed ambientale della Puglia minacciato da aggressioni ed incuria”.
In tema di pubblicistica legata al territorio è stata significativa l’esperienza della collaborazione con la testata storica II Gargano Nuovo che portava avanti le istanze di rinascita garganica e che negli anni Cinquanta soprattutto poteva contare sugli apporti di una corte di numerosi intellettuali “ho iniziato a collaborare nel 1997, il giornale aveva perso molti collaboratori ed io e mio marito abbiamo preso ad occuparcene cercando di coinvolgere tutti gli intellettuali del Gargano, non solo nella scrittura di articoli riferiti essenzialmente a produzioni letterarie ma anche stimolando ad una partecipazione alle cause in difesa del territorio”.
Come quella del movimento No Triv capeggiata da Raffaele Vigilantecui Rauzino ha convintamente dato il suo apporto, o l’ultima in ordine di tempo per le Torri medievali presso la foce del Varano, che l’ha vista protagonista insieme a Giuseppe Laganella.Tra i suoi impegni futuri, la pubblicazione di una nuova opera che conterrà le memorie del rodiano Mauro Del Giudice,magistrato istruttore nel processo Matteotti, e un saggio sui giornali d’epoca pubblicati tra 700 ed 800 sul Gargano.
daniela corfiati
l’attacco