Non sono apparse convincenti le giustificazioni di carattere economico e ambientale che hanno accompagnato nelle ultime quattro settimane la presentazione del progetto della Nuova Garganica da parte di Anas, la quale ha organizzato un dibattito pubblico per coinvolgere le comunità interessate e chiedere a tutti il proprio contributo, volto a migliorare la proposta relativa alla grande infrastruttura da 850 milioni di euro che dovrebbe completare la strada a scorrimento veloce del Gargano, con la tratta che va da Vico a Mattinata.
O almeno non ha convinto la Lipu di Capitanata e di Puglia, la quale obietta che “le comunità che hanno beneficiato da decenni della tratta stradale già realizzata, non sembrano primeggiare in termini di sviluppo e consolidamento demografico rispetto alle comunità che aspettano questo intervento”.
Comprensibili le aspettative delle comunità locali, in relazione a una più efficace connettività dei trasporti e alla maggior raggiungibilità dei servizi, unico tema ragionevole a conforto dell’opera, rilevano dalla lega Italiana Protezione Uccelli.
“Tuttavia questo tema va mediato con gli effetti ambientali nell’ambito di tutte le componenti (a cominciare da quelle paesaggistiche, faunistiche, botaniche ed ecosistemiche). E qui è opportuno evidenziare anche che l’integrità paesaggistica e territoriale di un comprensorio (soprattutto a vocazione turistico – ambientale come il Gargano) è base imprescindibile per promuovere valori attrattivi e in ultima analisi anche economici. L’integrità e la marginalità, in alcuni territori identitari (ad esempio in Toscana) paradossalmente diventano un forte valore aggiunto”, riferiscono ancora dall’associazione.
Più nel dettaglio, “La progettualità proposta per la tratta da Mattinata a Vieste – espone Enzo Cripezzi, coordinatore regionale Lipu Puglia – investe un’area poco antropizzata e di pregio eccezionale, con emergenze paesaggistiche, faunistiche (con ad esempio nidificazioni di rapaci come il Biancone) e botaniche di assoluto valore, di livello e quindi responsabilità di carattere comunitario. La presenza di una nuova arteria stradale, con l’irruzione di tutti i cantieri per realizzarla in tale contesto orografico complesso e integro, equivarrebbe a far entrare un carro armato in un negozio di cristalli”.
Del resto la pluralità di tutele, derivanti da Sic, Zps, Pptr, nonché dalle zonazioni e relative norme di salvaguardia del Parco nazionale, che ricadono in questo comprensorio ne confortano non solo l’importanza nel merito ma anche la irrealizzabilità dell’Intervento, soprattutto sul piano normativo, ricordano ancora dalla Lipu, avvalorando una tesi che già in altre occasioni è stata esposta dagli ambientalisti.
“La giusta mediazione, quindi, impone una riflessione di buon senso e che l’opzione per la tratta Mattinata Vieste prospettata da Anas sia accantonata poiché del tutto impraticabile, evitando anche illusorie prospettive, e, al limite, valutando un approccio orientato all’adeguamento/riadattamento della SP 53 litoranea”. Identificato come itinerario 3, per questo tratto di strada, Anas ha prospettato due alternative, una delle quali presenta un percorso più lineare e meno adagiato sulla morfologia del territorio ma, secondo gli studi della società, meno impattante perché quasi completamente previsto in gallerie.
D’altro canto per la Lipu le soluzioni progettuali da Vico a Vieste appaiono in linea di massima ipotesi su cui poter ragionare, sebbene tutt’altro che indolori. Ma in tale ottica di mediazione, visto che si ritiene di voler aprire un nuovo corso concertativo con tutti gli interessi fa gioco rispetto al passato, “ci si faccia carico di come sono state realizzate nei decenni passati la SSV693 LesinaA/ico o la stessa SS89 Foggia/Manfiredonia/Mattinata. Queste arterie stradali, parte integrante del disegno di completamento con il progetto stradale odierno, presentano tratte di pesante incidenza paesaggistica ed ecologica con effetti di frammentazione permanenti e conseguenze deleterie per la biodiversità (mortalità diretta di tassi, lupi, rapaci, ecc), per la mobilità del bestiame e per la sicurezza. In questa circostanza progettuale – sottolineano alla Lipu -, sarebbe giusto prevedere opere di deframmentazione, come ponti naturali ed ecodotti, da adottare anche su queste grandi strade realizzate, quale indiretto contributo di mitigazione per l’opera oggi proposta. Ci aspettiamo quindi una riflessione di Anas e di tutti gli interessati su questi argomenti”.
La fase itinerante del dibattito pubblico si è conclusa la settimana scorsa, con l’ultimo incontro a Mattinata, mercoledì invece partono i tavoli tecnici tematici online, a cui è possibile iscriversi sul sito dedicato www.dibattitopubblicogarganica.it.
“Siamo un po’ scettici sulle conferenze, si rischia molta strumentalizzazione e manipolazione, seguiremo come evolvono ma sarebbero preferibili i canali ‘scritti’. La conditio sine qua non è che si prenda atto che l’opzione Mattinata Vieste non può continuare a ‘lievitare’ politicamente. Le osservazioni che noi faremo (da soli o con altre associazioni, lo valuteremo) saranno comunque volutamente non dettagliate perché devono servire solo per orientare il proponente, a meno che si voglia aprire una chiara condivisione delle nostre posizioni. Ci riserveremo eventualmente di utilizzare tutto il quadro di conoscenze nella fase di Via vera e propria anche rispetto alla proposta progettuale che Anas presenterà”, hanno concluso dalla Lipu.
cinzia celeste
l’attacco