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CINGHIALI A SPASSO SULLE STRADE DEL GARGANO, AUTOMOBILISTI SPAVENTATI

Di Brina: «Il Parco lavora a un piano di contenimento, c’è un’intesa con la Regione».

Dopo la morte dell’imprenditore Luigi Turco, finito con la sua Panda su un branco di cinghiali che stavano attraversando la statale 693, con quale stato d’animo gli automobilisti adesso si mettono in viaggio sulle strade del Gargano? L’episodio ha scosso l’opinione pubblica foggiana, evidenti anche le ricadute sull’intera popolazione considerata la vasta eco che ha suscitato la vicenda. Le strade del Gargano sono pericolose? E cosa si può fare per evitare che gli animali allo stato brado si muovano liberamente con la loro stazza, quasi dei muri mobili opposti alle auto in transito?

Da quell’11 marzo 2022 si è cominciato pertanto a metter mano a un piano per evitare che certe incursioni siano ancora causa di incidenti e di lutti. Turco era molto conosciuto a Lesina e in tutta la Puglia, la sua azienda di produzione agroalimentare è molto attiva sui mercati nazionali e anche all’estero. Il vuoto lasciato è incolmabile per la sua famiglia innanzitutto e per tutte quelle persone che stimavano un imprenditore molto attivo e lungimirante.

La moglie in una lettera aperta pubblicata qualche settimana dopo il tragico scontro, ha chiesto, disperata, come sia possibile che nel mondo tecnologico e civilizzato di oggi possano ancora avvenire imboscate del genere su strade a scorrimento veloce. Parco del Gargano e Regione sono al lavoro per provare a mettere in campo una strategia di difesa innanzitutto che metta al primo posto la tutela della vita umana.

Abbattimento e cattura selettiva dei cinghiali che invadono le strade sono pertanto le soluzioni su cui si sta lavorando. E’ il piano sul quale ha cominciato ufficialmente a metter mano il Parco da giovedì scorso, dopo un incontro con l’assessore Pentassuglia. 

I tempi di attuazione «dovrebbero essere brevi», dice alla Gazzetta il presidente della comunità del Parco, Rocco Di Brina. «Non prima di due mesi però», aggiunge. L’auspicio è che almeno prima dell’estate possa essere attuato. Il confronto Parco-Regione Puglia prevede infatti tempi molto rapidi: «Una volta stabilita la strategia d’intervento – aggiunge Di Brina – la Regione andrà avanti spedita nell’approvazione dell’intervento. Siamo tutti molto scossi per quanto avvenuto, dobbiamo intervenire con decisione tenuto conto che dovremo tutelare anche gli animali.

Nessuno immagina l’abbattimento indiscriminato della fauna selvatica, faremo attenzione a non interrompere la catena biologica che durante gli anni della pandemia (2020-2022: ndr) ha sviluppato forme di riproduzione esponenziali. Si calcola che ogni femmina metta al mondo dagli otto ai dieci cuccioli».

Dal momento che si proverà a mettere in campo una strategia di contenimento degli ungulati, l’auspicio degli automobilisti è che il Parco adotti misure anche per impedire l’invasione sulle strade di vacche podoliche e di pecore, altra questione mai affrontata.

Fu proprio un branco di pecore a provocare un maxi tamponamento sulla stessa statale 693, conosciuta anche come superstrada “Garganica”, il 27 settembre 2015 (un morto). «La strategia che metteremo a punto riguarda solo il contenimento dei cinghiali – risponde Di Brina – il problema di vacche e pecore non è paragonabile al primo anche se andrà affrontato con le aziende e gli allevatori della zona».

gazzettamezzogiorno