Menu Chiudi

” VIESTE/ STATO DI AGITAZIONE POLIZIA LOCALE” ANCORA REPLICA DEL SINDACATO C.S.E. ALLA REPLICA  DELLA CISAL

Gent.mo Direttore,

mi rincresce doverLa interessare, questa volta, in apparenza per le solite ed irrisolte problematiche della Polizia Locale di Vieste, quanto invece per l’intervento a sproposito del sindacato C.S.A., finalizzato sia a screditare la legittima iniziativa di questa O.S. che a pubblicizzare “un’orchestra di soli violini” diretta da un “maestro” capace solo di “fare sviolinate” alla Comandante, senza però preoccuparsi delle note stonate che arieggiano nell’ambiente, ovvero dei diritti dei lavoratori violati.

            Credevo che l’epoca dei “sindacati gialli” (1930) fosse tramontata. Invece no….mi sono sbagliato! Di tale “colore”, infatti, erano definiti quei sindacati che venivano fatti nascere dai datori di lavoro al sol fine di poter fare i loro interessi e non consentire ai “sindacati veri e puri” di poter esercitare i loro legittimi poteri. E di tale “colore”, purtroppo, si sta tingendo parte del Comando di Polizia Locale di Vieste.

            Dopo aver letto il comunicato del sindacalista del C.S.A., nonostante la mia quasi trentennale esperienza sindacale, lo devo ammettere, non mi era mai capitato di dover replicare ad un articolo di un dirigente sindacale che, a primo impatto, si mostra tanto saccente e “premuroso”, quanto, poi risultare essere solo ricco di illazioni e pregiudizi per i seguenti motivi.

            Per “giustificare” le motivazioni per cui l’ho apostrofato con suddetti termini, reputo necessario mettere in luce le inesattezze in esso contenute e smascherare, quindi, il maldestro tentativo – perché tale è – di fuorviare quali sono i reali diritti sindacali e dei lavoratori, oggetto, per l’appunto, dello stato di agitazione dichiarato. Tutto ciò al fine di creare un alone di “santità” in capo alla parte datoriale, “tutelata” dal comunicato del sindacalista, anche se, ad onor del vero, nessuno ha mai attaccato Lei, bensì sono stati rivendicati i sacrosanti diritti violati dei lavoratori (salario accessorio, parità di trattamento, sicurezza sui posti di lavoro, rotazione degli incarichi, etc…etc…).

            Il suo ostentato modo di mostrarsi saccente e premuroso si poggia su un “pilastro” fatto di due elementi: sabbia ed ignoranza. La sua tenuta è così fragile che, dopo aver tolto i primi granelli non potrà che crollare e mettere alla luce tutta la sua “anima”, cioè: tutta la sua ignoranza sull’argomento.

            Infatti, nel comunicato a firma del C.S.A, del 29 marzo c.a., si legge che: “… ancora una volta a Loro insaputa (gli agenti di P.L.), al centro di una contestazione in corso e si dissociano e sconfessano in toto le note/accuse poste in essere nei confronti del Comandante, nell’attività organizzativa dei servizi (esiste atto a firma dei dipendenti che disapprovano tali accuse)…. Allo stato dell’essere non esiste alcuna agitazione che coinvolga l’intero Corpo della Polizia Locale, anzi insiste il “famoso benessere organizzativo”.

            A meno di una mia mnemonica patologia, non ricordo ne di aver mai “revocato” lo stato di agitazione della categoria (cfr. non dell’intero Corpo di P.L.), ne di aver mai conferito, al suddetto sindacalista, la delega di rappresentanza anche del CSE FLPL, sì da consentirgli di parlare in nome e per conto della scrivente O.S. e, quindi, di “smentire” lo stato di agitazione e di dichiarare: “allo stato delle cose, e da accertamenti esperiti, che non ci sono conflitti da raffreddare”. Invero, lo stato di agitazione, dichiarato dallo scrivente, è ANCORA IN ATTO ed è in attesa di concreta definizione presso la Prefettura di Foggia. Questo nel pieno rispetto delle procedure in materia del “diritto allo sciopero”, legittimamente avviate, che vedranno le parti interessate – Amministrazione di Vieste e questa O.S.- incontrarsi, giusta convocazione per il 1° aprile c.a.. E’ palese, quindi, che la rappresentatività o meno di un sindacato è assolutamente ininfluente ai fini del raffreddamento dei conflitti!

            Lungi da me dal voler essere offensivo, devo però premettere che il comunicato a firma del C.S.A. ha destato in me anche tanto stupore e perplessità, sì da pensare che lo avesse scritto un dirigente sindacale alle “primissime armi”. Infatti, chi conosce le più elementari norme del diritto sindacale, del diritto di sciopero e della regole della contrattazione, ben dovrebbe sapere “l’ABC” di tali norme, sia per non commettere certi grossolani errori che per sostenere certe “necessità”, tipo: “una preliminare e totale informativa di < tutti > i lavoratori per poter dichiarare uno stato di agitazione della categoria e, di conseguenza, una sorta di “nulla osta” da parte dell’intero Corpo di Polizia Locale”.

            E’ appena il caso di rammentare al sindacalista, firmatario del comunicato ed al suo dirigente aziendale di riferimento, visto che si è arrogato alcuni diritti, che nessuna norma o Statuto sancisce che, per dichiarare uno stato di agitazione della categoria, è necessario un preventivo “consenso generalizzato”.

            E’ palese, per quanto sopra, che il binomio, “delirio di persecuzione” e “sindrome di onnipotenza”, è il vero motivo delle divisioni interne che, di certo, non producono una situazione di benessere lavorativo, o meglio, la producono…ma solo ad alcuni “privilegiati”. E tanto avremo modo di dimostrarlo….anche in sedi diverse da quella della Prefettura.

            Nel ringraziare per le attenzioni dedicate, porgo i più cordiali saluti.

            San Giovanni Rotondo, lì 30 marzo 2022

                                                                                                             Il Coordinatore Regionale

                                                                                                                Dott. Luigi Sabatelli