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PUGLIA/ PRENOTAZIONI IN CALO GIÀ PER LA SETTIMANA DI PASQUA. GLI ADDETTI AL SETTORE TEMONO UN NUOVO STOP DOPO DUE ANNI DI EMERGENZA

Da una parte i residui timori legati al Covid, dall’altra la paura della guerra e l’inflazione galoppante che si traduce in una continua stangata per le famiglie. Il risultato è che il turismo pugliese, in fase di leggera ripresa dopo due lunghissimi anni di pandemia, rischia di bloccarsi ancora una volta. Le prime avvisaglie ci sono: le prenotazioni di Pasqua vanno a rilento. Mancano i visitatori stranieri, mentre quelli italiani arriveranno per lo più per fare visita a parenti e amici. E la situazione potrebbe peggiorare in estate, a meno che il conflitto in Ucraina non dovesse cessare. A lanciare l’allarme è prima di tutto Coldiretti, secondo la quale quest’anno in tutta la Regione erano attesi più di centomila turisti russi, fra Pasqua e agosto. La maggior parte di loro ha già disdetto il viaggio.

Prima l’emergenza sanitaria, poi l’aumento dei costi e subito dopo lo scoppio del conflitto nell’Est Europa, con ulteriori conseguenze sul portafoglio dei cittadini fra caro carburante e caro prezzo del carrello della spesa, rischiano insomma di mettere nuovamente in ginocchio un settore che in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali (12,3 per cento su quelli totali), per nove miliardi in termini di valore aggiunto (13,6 per cento del totale), occupando circa 135mila addetti (15,4 per cento del totale) direttamente e indirettamente coinvolti nella filiera turistica formata da 52mila imprese (il 38 per cento del totale).

Per questo Confesercenti Assoviaggi Puglia si dice molto preoccupata. Per il secondo anno consecutivo ci sarà infatti un freno al turismo regionale e nazionale, con i cittadini sempre meno propensi a viaggiare sia per risparmiare sia per la paura della guerra. Chi si muoverà nei giorni di Pasqua lo farà prevalentemente per rientrare da familiari e amici e quindi utilizzerà poco le strutture ricettive, già adesso in affanno. Proprio il periodo delle festività pasquali è di solito il migliore anche per la programmazione estiva, ma oggi ci sono pochissimi segnali positivi, fa sapere Confesercenti. La situazione è drammatica sia per i viaggi di outgoing (dall’Italia per altre destinazioni), sia per quanto riguarda l’incoming (ovvero di turisti che scelgono la Puglia o più in generale l’Italia come meta). Mentre si calcola una perdita secca di oltre 27 miliardi.

A sorridere per adesso sono solo gli agriturismi della Regione. Gli operatori del settore non lamentano grossi numeri per ciò che riguarda le disdette, anche se stanno registrando una significativa riduzione del valore della produzione: quasi il 50 per cento in meno rispetto ai volumi del 2019. «Gli agriturismi pugliesi al momento stanno lavorando al 70 per cento del loro potenziale. Per la settimana di Pasqua siamo quasi al completo e le previsioni ci lasciano sperare in un pienone nel periodo a cavallo di domenica 17 aprile» dicono il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, e il presidente di Agriturist Puglia, Giovanni Scianatico.

Qualche incertezza in più riguarda il periodo estivo sul quale pesa l’instabilità. «L’alleggerimento delle misure Covid ha sicuramente contribuito a dare entusiasmo al settore. Tuttavia pesano le incertezze date dalla guerra in Ucraina», concludono.