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PASQUA/ TURISMO IN SALITA. CORSA AD APRIRE LE SPIAGGE. LE PRENOTAZIONI ALBERGHIERE PER ORA SONO AL 50 PER CENTO. GLI OPERATORI PERÒ PENSANO GIÀ ALL’ESTATE

Salvo sorprese, sarà una Pasqua «tiepida» per il turismo in Puglia, stando ai dati snocciolati da Confindustria sulle prenotazioni alberghiere che, al momento, «lasciano intravedere un tasso di occupazione delle camere di circa il 50 per cento, contro il 70 per cento del periodo pre-Covid». A fare il punto della situazione è Giovanni Serafino, presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce, ragionando su «previsioni che riguardano la ricettività salentina, ma del tutto sovrapponibili a quelle della Puglia in generale». Le analisi degli industriali coincidono, sostanzialmente, con quelle degli operatori balneari, mentre l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, presente ieri al Btm (Business tourism management) di Taranto, iniziativa che ha radunato una settantina di buyer internazionali del turismo, messi a confronto con gli imprenditori dello settore, parla di «previsioni buone anche per la Pasqua».

L’effetto guerra

Come in altre regioni, anche in Puglia i flussi turistici, a partire dai prossimi giorni, saranno probabilmente condizionati dalle incertezze legate non solo all’andamento della pandemia, ma anche agli effetti della guerra in Ucraina sul costo della vita, dagli aumenti delle bollette al caro carburanti. Un po’ più di ottimismo c’è, invece, per i prossimi mesi, a cominciare da maggio. «La Puglia ha avuto un’ottima capacità di reazione – ragiona l’assessore Lopane – rispetto alle problematiche innescate da due anni di pandemia, anche perché alla mancanza degli stranieri abbiamo sopperito col mercato interno. Certo, ora si aggiunge la bolla speculativa conseguente alla guerra in Ucraina che è motivo di preoccupazione per le imprese. Tuttavia la Puglia si presenta sul mercato con un settore turistico strutturato e solido che sa coniugare diverse proposte, dai grandi eventi ai cammini, dall’enogastronomia al wedding, fino alla congressistica. Peraltro, i dati del 2021 sono persino migliori rispetto a quelli del 2019 che per noi era stato l’anno record, e le prospettive per il futuro sono senz’altro rosee».

La prevalenza degli spagnoli

Dal suo speciale osservatorio, Giovanni Serafino, osserva: «Avremo una Pasqua sottotono, purtroppo, complici i timori per i riflessi della guerra sulla capacità di spesa delle famiglie e con presenze soprattutto italiane, ma andrà meglio nelle settimane successive. Lo dico – aggiunge – sulla base delle prenotazioni soprattutto di gruppi stranieri, con una prevalenza di spagnoli che rappresentano circa il 30 per cento del totale dei turisti in arrivo. Seguono statunitensi, canadesi, francesi e olandesi».

I balneari

Speculare è il focus sulla Puglia di Antonio Capacchione, presidente nazionale e regionale del Sib, il Sindacato italiano dei balneari: «Per Pasqua non si prevedono grandi numeri a causa della situazione di incertezza determinata dai rincari e dall’inflazione. Gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sentire, anche se gli operatori turistici, in particolare quelli del Gargano, che ho sentito, sono ottimisti per la prossima estate». I primi stabilimenti balneari potrebbero già essere operativi per Pasquetta, ma con un occhio alle previsioni meteo. «I lidi si stanno dando da fare – spiega ancora Antonio Capacchione – per riaprire lunedì 18 aprile, ma c’è l’incognita del meteo. Inoltre, nella prossima ordinanza balneare non ci saranno le prescrizioni anti-Covid e questo potrebbe darci una spinta in più».

Bari la «più turistica»

Buone notizie vengono da Pugliapromozione, che rileva come i flussi turistici pugliesi «sono in costante crescita da più di un ventennio, forse anche grazie alla sua capacità di promuovere e valorizzare sempre più le attrazioni e le risorse non esclusivamente legate al mare», mentre Bari risulta essere «la città con il più alto tasso di turisti internazionali della regione». In particolare, nel 2019, il 40 per cento dei turisti presenti nel capoluogo regionale era di nazionalità estera, ma la pandemia, secondo l’agenzia regionale per turismo «ha causato una contrazione della componente estera», con mercati di rilievo, «come Russia e Regno Unito, quasi scomparsi dallo scenario turistico della città».

corrieremezzogiorno